Dal Cile l’appello: “Non cancellate piazza Allende”
Attraverso il locale circolo di Rifondazione Comunista, arriva un appello all'amministrazione tortonese
TORTONA – Un lungo articolo a firma di Esteban Silva Quadra su un sito cileno riaccende la polemica sul cambio di denominazione della piazza da Allende a Bellone, ricordando la collaborazione dello stato italiano attraverso la propria ambasciata nei giorni susseguenti il colpo di stato del 1973.
“L’amministrazione di destra del Comune di Tortona, regione Piemonte in Italia, ha deciso di cambiare il nome della sua principale piazza intitolata a Salvador Allende. Il provvedimento è stato respinto da diversi settori a Tortona e oltre i suoi confini. Le destre in tutte le parti del mondo negano la memoria dei popoli e dei combattenti che hanno incarnato quelle lotte per società più giuste, fraterne e dignitose. Combattenti che hanno resistito al fascismo e ai diritti egoistici e individualistici. Il dovere di preservare e onorare la memoria è un compito che deve legare in modo permanente i nostri popoli al di là della loro distanza fisica e delle loro particolarità storiche.
A causa della sua vasta carriera internazionale e nazionale e della sua lotta a fianco del popolo cileno, il presidente Salvador Allende è diventato cittadino del mondo. Il suo impegno nella lotta dei popoli per la loro autodeterminazione e la loro reale sovranità e indipendenza è stata una costante che ha segnato la sua carriera di attivista sociale e politico. La sua lotta anticoloniale e antimperialista e la sua lotta per un socialismo democratico, non allineato e autonomo basato sul potere dei lavoratori e dei popoli, promuovendo la cooperazione Sud-Sud e in dialogo con i paesi industrializzati del Nord, per forgiare un nuovo ordine economico mondiale più giusto e più inclusivo, ha oltrepassato i confini del Cile e dell’America Latina e lo ha proiettato come cittadino del mondo.
Il popolo italiano, per la propria cultura e per la propria storia di lotta, era ricettivo a quella visione e all’impegno nei confronti dei lavoratori e della lotta che Allende conduceva (impegno che ha pagato con la propria vita). Dopo il sanguinoso colpo di stato militare fascista del 1973, il popolo italiano era solidale con la memoria di Allende e con coloro che sostenevano e facevano parte del governo popolare e che venivano brutalmente repressi e perseguitati. Il popolo italiano, attraverso la propria ambasciata in Cile, ha accolto e offerto protezione e asilo (nei primi due anni dal colpo di stato) a più di 700 militanti e leader del governo del presidente Salvador Allende. Migliaia di esuli cileni hanno ricevuto asilo e sono stati generosamente accolti dal popolo italiano. Il dovere della memoria è essenziale per costruire società dignitose e giuste con territori più accoglienti e umani per vivere bene.
La decisione della giunta tortonese di destra di cambiare il nome di Piazza Salvador Allende non è solo un errore ed è da bocciare. È anche un atteggiamento di ignoranza e negazione della storia comune di lotta per società più giuste e democratiche dei popoli di Italia e Cile. Salvador Allende fa già parte di Tortona anche se la destra cieca vuole imporre il diniego e far retrocedere il rispetto di promuovere e garantire il dovere della memoria nei nostri territori, il dovere di onorare la memoria dei nostri stessi popoli“.