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Redazione Il Piccolo  
11 Agosto 2012
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A Roma “suonano campane a morto” per i tribunali di Acqui, Tortona e Casale

Il Governo sposa la linea di tagli del ministro Severino. Demezzi: "E' stata presa una posizione sbagliata". E cosa accadrà per il Giudice di Pace di Moncalvo

Il Governo sposa la linea di tagli del ministro Severino. Demezzi: "E' stata presa una posizione sbagliata". E cosa accadrà per il Giudice di Pace di Moncalvo

Suonano campane a morto per i Tribunali di Acqui Terme, Casale Monferrato e Tortona e per la sezione staccata di Novi Ligure del Tribunale di Alessandria. Paola Severino, ministro della Giustizia l’aveva detto “si ascolta tutti ma si decide da soli” e così è stato. Il Governo ieri, venerdì, ha dato disco verde definitivo al decreto legislativo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie, sentite – ma il parere non era vincolante – le Commissioni giustizia di Camera e Senato. E nella versione definitiva sono innanzitutto soppresse tutte le 220 sedi distaccate di tribunale, mentre si è deciso per l’accorpamento e la riduzione di 31 Tribunali e 31 Procure.
Rispetto all’impostazione originaria si salvano soltanto alcuni presidi giudiziari nelle aree ad alta infiltrazione di criminalità organizzata, nessuno dei quali al Nord. Evidentemente il ministro ha voluto evitare quell’”assalto alla diligenza” che si era verificato durante la discussione in commissione che aveva portato ad una serie di proposte, alcune fantasiose, che avrebbero fortemente attenuato l’effetto dello schema di decreto legislativo.
Rimarrà, dunque, come il sogno (o l’illusione) di una notte di mezza estate negli atti parlamentari l’estemporanea proposta di fare diventare Casale sede staccata del Tribunale di Vercelli, essendo confermato l’accorpamento dell’ufficio giudiziario della città di Sant’Evasio, insieme ad Acqui e a Tortona all’istituendo Tribunale provinciale di Alessandria. Questo, però, avrà un primo, pesantissimo, problema: dovrà avere una propria sede diversa da quella attuale e le spese per la messa a punto saranno a cura di un Comune, quello di Alessandria, per il quale è stato dichiarato lo stato di dissesto. Come dire che piove sempre sul bagnato. “Abbiamo ribadito più volte – dice il sindaco di Casale Giorgio Demezzi, raggiunto telefonicamente – l’importanza dei tribunali di città e della giustizia di prossimità, ma a livello governativo è stata presa una decisione sbagliata. Adesso, insieme all’Ordine degli Avvocati non potremo che lavorare per limitare il più possibile i danni per tutta la cittadinanza, non solo casalese ma monferrina”. Certamente i tempi tecnici per mettere la parola fine sui tribunali “minori” della provincia non saranno brevissimi ormai l’iter per la revisione sta procedendo veloce e manca la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. In quella che è – ma sarebbe meglio dire ormai era – la circoscrizione giudiziaria del Tribunale di Casale rimane aperta la questione dell’ufficio del giudice di pace di Moncalvo. Finora all’ordine del giorno del Movimento Progetto Piemonte hanno aderito soltanto 5 dei diciannove comuni di competenza territoriale e manca la presa di posizione di Moncalvo, che è il Comune che lo ospita. Il sindaco Aldo Fara, del resto, ha sempre detto di non essere contrario ad un mantenimento ma di voler prima capire quali sarebbero stati i costi. Ma, intanto, il tempo passa e l’accorpamento (a Casale in questo caso) si avvicina.
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