La protesta dei Si Cobas: “Lettere di contestazione assurde ai nostri iscritti”
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14 Marzo 2019
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La protesta dei Si Cobas: “Lettere di contestazione assurde ai nostri iscritti”

Il sindacato Si Cobas, dopo lo sciopero dell'8 marzo, torna a protestare contro l'atteggiamento ritenuto discriminatorio nei confronti dei loro iscritti, dipendenti di una cooperativa di movimentazione merci. La lettera di solidarietà del professore Revelli: "difendere la dignità dei lavoratori significa difendere i diritti di tutti e l'idea più autentica di democrazia"

Il sindacato Si Cobas, dopo lo sciopero dell'8 marzo, torna a protestare contro l'atteggiamento ritenuto discriminatorio nei confronti dei loro iscritti, dipendenti di una cooperativa di movimentazione merci. La lettera di solidarietà del professore Revelli: "difendere la dignità dei lavoratori significa difendere i diritti di tutti e l'idea più autentica di democrazia"

LAVORO – Tornano a fare sentire la propria voce i lavoratori aderenti al sindacato Si Cobas, dipendenti della cooperativa Clo che opera nel centro logistico di Rivalta Scrivia. Ieri, mercoledì, davanti alla sede dell’università di Alessandria, hanno voluto spiegare a studenti e giornalisti i motivi della protesta che portano avanti da oltre due mesi. “I lavoratori della cooperativa Clo stanno subendo gravi attacchi e discriminazioni da quando hanno deciso di organizzarsi sindacalmente con Si Cobas”.
Lo scorso 8 marzo, in occasione dello sciopero internazionale, i lavoratori, insieme ai rappresentati del sindacato autonomo, avevano manifestato davanti ai magazzini dell’interporto di Rivalta. Erano intervenute le forze dell’ordine e si erano registrate tensioni. A seguito di quella giornata, i delegati Si Cobas erano stati ricevuti dal Prefetto: “abbiamo fatto presente la nostra situazione – raccontano ora – il vice-prefetto, che ci ha accolti, ha ascoltato le nostre istanze. Attendiamo ora un impegno formale a convocare la cooperativa Clo”. 
Secondo i rappresentanti Si Cobas, i lavoratori iscritti, una trentina, hanno dovuto subire, a seguito della loro scelta, un “atteggiamento discriminatorio”. Sono oltre un centinaio le lettere di contestazione ricevute dai lavoratori “con le motivazioni più assurde, come le assenze ingiustificate durante scioperi ufficialmente proclamati”.  Le lettere di contestazione sono state tutte impugnate
“Ciò che ci ha spinto ad iscriverci ad un sindacato – spiega uno dei lavoratori – è stata la situazione sul luogo di lavoro che stava diventando insostenibile: ritardi nei pagamenti, conteggi ore errati in busta paga, festività e straordinari non pagati, atteggiamenti ‘da caporale’ di alcuni capi servizio. Dopo l’iscrizione, nel 2018, almeno i pagamenti sono ripresi regolari, anche se non sono stati riconosciuti ancora alcuni arretrati. Ma sono iniziate ad arrivare le lettere di contestazione”. 
“E’ un atteggiamento, quello della Clo, che va a ledere il diritto alla libertà sindacale“, dice Daniele Mallamaci, di Si Cobas Piemonte. 

Ai lavoratori della Clo è arrivato anche un messaggio da parte del sociologo Marco Revelli, docente di Scienze della Politica all’università di Alessandria: “Sono solidale con la vostra lotta e con la mobilitazione dei lavoratori della logistica contro livelli di sfruttamento che contraddicono ogni principio di rispetto di equità sociale. Difendere la dignità dei lavoratori significa difendere i diritti di tutti e l’idea più autentica di democrazia”. 

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