Basket Derthona primo insuccesso su cui ripartire

Gorla Cantù: Pagani 11, Carpani 4, Bergna 6, Broggi, Munafò 7, Pifferi 7, Gorni, Bosa 11, Pedalà 2, Crisci 6. Coach De Simone.
Orsi Derthona: Degrada 10, Gioria 5, Quaroni 17, Campeggi, Gatti 3, Mozzi 11, Serafin 2, Pavone 4. Coach Arioli.

Doppia sfortuna per l’Orsi Derthona Basket che subisce la prima sconfitta, 54-52, in trasferta ad opera del Gorla Cantù, oltre a non poter esaminare le distinte con i dati parziali dei tempi, i tabellini dei giocatori e la percentuale dei tiri per la rottura del server della società lombarda, incapace di recuperare i contatti con il programma della Lnp. Il roster di coach Arioli, decimata dagli infortuni e con un Pavone a mezzo servizio, viene sovrastata sin dalle prime battute (in particolare sino alla pausa lunga); a nulla sono serviti gli sforzi di giocare punto a punto nelle battute finali, chiudendo così la 7’ giornata con la prima debacle, pur mantenendosi al comando del proprio girone. Dalla panchina si è faticato per la prima volta a far quadrare il quintetto, complice un gioco esplosivo degli avversari (18-14 nei primi 10’), capaci di sfruttare diversi svarioni difensivi per allungare pericolosamente senza che i bianconeri potessero fermare le incursioni su schemi tattici ben congeniati. Negli spogliatoi si ragiona su un 27-21 ancora recuperabile da parte ospite soltanto se alla tecnica, si fosse unita più precisione sotto canestro dove si è sbagliato tanto in fase di tiro. Arioli vede qualche miglioramento, il 37 pari al 30’ può far sperare, ma la stanchezza e le idee sono carenti al punto da far crollare tutto nei minuti finali quando pur serrando i ranghi e centrando il canestro, si deficita nei rimbalzi offensivi e i contropiedi sono letali: la tragedia nei minuti finali, in 120 secondi Pifferi e Pagani mettono a segno i sei tiri dalla lunetta concessi dai direttori di gara per tre brutti interventi dei leoni, ormai alla ricerca disperata del pareggio. Quaroni e Mozzi non ce la fanno più a trainare il roster e sugli ultimi cambi termina un match tutto da dimenticare, ma su cui Arioli è pronto a ripartire meglio di prima.