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Loano schiacciato dai leoni del Derthona
Ancora una vittoria per Arioli
Ancora una vittoria per Arioli
Azimut Loano: Bongioanni, Ciarlo 7, Savoldelli 3, Bussone 5, Colombo 8, Manuelli 6, Gatta 6, Ferrari, Cacace 2, Jasinski 2. Coach Costagliola.
Difesa d’acciaio (avversari sotto i 40 punti), divario oltre i 20 a fine match, ma quanta sofferenza per l’Orsi Basket, uscita indenne dal Camagna col Loano, battuto 67-39 grazie ad una ripresa entusiasmante del quintetto di casa al termine della pausa lunga. Arioli mette a dura prova le coronarie dei supporters, galvanizzati per il +4 dopo 120 secondi, costretti poi a digerire tre conclusioni da fuori area e uno sconcertante +7 nei minuti finali della prima frazione. L’incubo di ripetere Savigliano è forte, ma Serafin inquadra i suoi e li riporta sul 10-13 nel primo quarto di gara; sarà Gioria con una tripla a riportare in vantaggio i leoni senza più rischiare l’ossessione di inseguire: la difesa bianconera tiene, l’Azimut prova con la fisicità ad inserirsi, ma con scarsi risultati sia nelle conclusioni che nell’applicazione degli schemi indicati dal coach. Alla pausa lunga il 26-23 può impensierire, ci pensa però Gatti a sfatare i fantasmi regalando 5 punti in 30” facendo volare l’Orsi grazie anche all’appoggio di Quaroni, inafferrabile quando decide di inserirsi autonomamente fra le linee avversarie. Qualche fallo di troppo per il roster di Arioli, ma la fortuna di avere di fronte una compagine poco propensa alla lunetta fa guadagnare almeno 7 punti e al 30’ bianconeri in vantaggio 41-33. Ad aprire le danze dell’ultima frazione è Quaroni, due liberi, una doppia e una tripla in 60”, una batosta per il Loano a cui non resta che rosicchiare le briciole, totalizzando 6 punti contro i 26 degli avversari, scatenati in avanti e quasi sempre a segno su direzione di Serafin, punto di riferimento per i movimenti di avvicinamento al canestro. Il Loano regala pure qualche ripartenza di troppo sbagliando clamorosamente sotto canestro; una volta superata quota 20 il clima si rilassa e gli ospiti gettano la spugna pur con qualche ultimo sussulto.