Approvato il bilancio 2011
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Approvato il bilancio 2011

Il bilancio 2011 è stato approvato venerdì sera in consiglio comunale con dieci milioni di euro di disavanzo e con quattro voti in meno in maggioranz

Il bilancio 2011 è stato approvato venerdì sera in consiglio comunale con dieci milioni di euro di disavanzo e con quattro voti in meno in maggioranz

Il bilancio 2011 è stato approvato venerdì sera in consiglio comunale con dieci milioni di euro di disavanzo e con quattro voti in meno in maggioranza, ovvero due assenti per motivi giustificabili e due astensioni. Il vicesindaco assessore al bilancio Carlo Galuppo nella sua relazione aveva individuato in due passaggi le criticità fondamentali che hanno portato a tale situazione di deficit. Nel merito: il bilancio chiude con 9 milioni e 800.000 euro di disavanzo, cifra portata a questo livello dalla constatazione dei residui attivi e passivi che di fatto avevano “gonfiato” gli ultimi bilanci e dalla mancata vendita di immobili comunali lo scorso anno. Il vicesindaco assessore al bilancio Carlo Galuppo ha individuato, tra le tante, due cause come principali fonti del buco di bilancio: “L’elevata consistenza del disavanzo è dovuta ad una somma di fattori tra cui la mancata vendita dell’ex Mercato Coperto e di Palazzo Leardi che ha impedito di realizzare le entrate previste pari ad € 4.600.000. Il risultato va interpretato aggiungendo al disavanzo di competenza (€ 3.076.417,96) una attenta e scrupolosa revisione dei residui, ovvero entrate mai realizzate e spese mai sostenute, (minori residui attivi – € 3.876.753,95 – al netto dei minori residui passivi – € 596.421,54 – per un importo pari ad € 3.280.332,41) a cui si deve aggiungere il disavanzo di amministrazione anno 2010 pari a € 3.532.837,32, che ci ritroviamo interamente in quanto la copertura di parte di questo disavanzo doveva avvenire con l’incasso dalle alienazioni che, come si è detto prima, non si è realizzato”. Tra le azioni che il comune intende intraprendere per chiudere il disavanzo, soprattutto vendite immobiliari di patrimonio pubblico e cessioni di partecipazioni aziendali. Avviate anche azioni strutturali di riduzione delle spese e di aumento delle entrate, come l’affido a privati di servizi prima svolti da aziende partecipate, con conseguenti minori costi, e l’introduzione dell’Imu e l’aumento di tariffe per i servizi a domanda individuale, per incrementare il lato delle entrate.
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