La dirigenza Asl su Tortona: ancora rischio chiusura per il reparto neonatale?
Home

La dirigenza Asl su Tortona: ancora rischio chiusura per il reparto neonatale?

Il blocco parto a Tortona rischia di chiudere, l'assistenza domiciliare va potenziata. La dirigenza Asl prende contatto con il territorio e elabora sul nuovo piano di riorganizzazione sanitaria. Ecco alcune ipotesi

Il blocco parto a Tortona rischia di chiudere, l'assistenza domiciliare va potenziata. La dirigenza Asl prende contatto con il territorio e elabora sul nuovo piano di riorganizzazione sanitaria. Ecco alcune ipotesi

 Il reparto di pediatria verrà ristrutturato e molto difficilmente Tortona conserverà il blocco parto: troppo ridotta l’utenza nei due ospedali di Novi Ligure e Tortona per migliorare l’efficenza del reparto e giustificare la duplicazione. La nuova dirigenza Asl deve ancora mettere mano al piano di riorganizzazione, ma è probaible che questa operazione sia completata, come ha lasciato indendere il direttore generale alla sua prima presa di contatto con la realtà tortonese.  Il nuovo direttore generale dell’Asl Paolo Marforio ha visitato nei giorni scorsi la struttura ospedaliera e preso visione dell’insieme dei servizi Asl sul territorio del distretto di Tortona e ieri è stata ufficialmente presentata la dirigenza di fresca nomina, in una riunione cui hanno preso parte anche il direttore sanitario Francesco Ricagni e il direttore amministrativo Stefano Manfredi, oltre ad altri responsabili di settore. “E’ presto per comprendere cosa muterà nei singoli presidi territoriali e nei servizi assistenziali: ho preso visione e mi sembra che quasi tutte le strutture siano ottime e pienamente efficienti, sia come dotazione tecnologica che come risorse umane. Mi sto confrontando con il personale medico e amministrativo per le valutazioni del caso”.
Qualche certezza però emerge: “Di sicuro è impensabile, guardando al futuro, che i reparti possano continuare a funzionare come vent’anni fa. E’ necessaria una massa critica sufficiente per aumentare la qualità, è iil numero di interventi a fare migliorare la garanzia sulle prestazioni. E non possiamo per ragioni di campanile tenere reparti identici in due presidi vicini. Occorre differenziare quanto viene offerto nell’uno o nell’altro presidio e tendere verso l’eccellenza del servizio. In brevi distanze non ha senso che operino due blocchi parto”. Altro nodo è la continuità assistenziale. “Credo che i servizi domiciliari e post ospedalieri siano fondamentali e vadano sostenuti in risorse e qualità, mutando anche la mentalità degli operatori, che devono agire in maniera differente da quanto accade nella cura di fasi acute”. Infine il direttore ha confermato la prossima conclusione dei lavori al reparto cardiologia e l’avvio di una ristrutturazione del pronto soccorso.
Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione