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Cascina Lazzaro: “attività sospesa ma i lavoratori non mollano”
La Cgil fornirà l'assistenza legale ai quaranta braccianti in rivolta: "si sono fermati perchè avevano fame", denuncia il segretario provinciale. Dalla Cia: "abbiamo chiesto un tavolo di confronto. Sono state dette cose pesanti. Quell'euro all'ora era un acconto, l'azienda era in difficoltà". A breve un incontro con il prefetto
La Cgil fornirà l'assistenza legale ai quaranta braccianti in rivolta: "si sono fermati perchè avevano fame", denuncia il segretario provinciale. Dalla Cia: "abbiamo chiesto un tavolo di confronto. Sono state dette cose pesanti. Quell'euro all'ora era un acconto, l'azienda era in difficoltà". A breve un incontro con il prefetto
A breve ci sarà un incontro con il prefetto, che è stato subito informato e che “si è attivato immediatamente”. Prosegue Tiberti: “certo si possono fare tante considerazione, ma c’è un dato: che l’ispettorato del lavoro ha sospeso immediatamente l’attività, un fatto che denota tutta la gravità del caso”. L’azienda lavora prodotti agricoli e ortofrutticoli e in questo periodo i quaranta braccianti erano impegnati nella raccolta delle zucchine, destinate in gran parte alla grande distribuzione
Da tempo le associazioni degli agricoltori chiedono misure e interventi a favore del comparto. Non ultima la richiesta di non cancellare i voucher che consentono i pagamenti degli stagionali in modo semplificato ma nel rispetto della normativa. “Noi, per primi, abbiamo sempre auspicato il rispetto della legalità e lavorato per questo. Mi auguro che questa vicenda non sia davvero la punta di un iceberg, come qualcuno dice”.
Intanto, a Castelnuovo, è nata una catena di solidarietà per portare prima di tutti cibo ai quaranta braccianti. “Grazie all’aiuto di una cooperativa di Cuneo e alla Policoop che ci danno una mano, mentre l’istituto Don Orione ha messo a disposizione la cucina. Almeno ora hanno la possibilità di mangiare – racconta ancora il segretario Cgil – ora ci auguriamo che la catena non si interrompa affinché questi possano tornare a lavorare”.