Tribunale provinciale: una “Cittadella della Giustizia” alla caserma Valfrè
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Tribunale provinciale: una “Cittadella della Giustizia” alla caserma Valfrè

Questa la proposta della Giunta comunale di Alessandria portata ieri al ministro della Giustizia Paola Severino, che sembra aver apprezzato. Il nuovo contenitore che dovrà ospitare anche i tribunali di Acqui e Tortona (visto che Casale sarà accorpato con Vercelli) è stato individuato nella caserma Valfrè

Questa la proposta della Giunta comunale di Alessandria portata ieri al ministro della Giustizia Paola Severino, che sembra aver apprezzato. Il nuovo contenitore che dovrà ospitare anche i tribunali di Acqui e Tortona (visto che Casale sarà accorpato con Vercelli) è stato individuato nella caserma Valfrè

 Sarà ormai, con quasi totale certezza, la caserma Valfrè il nuovo contenitore alessandrino che ospiterà il Tribunale provinciale, ovvero le sedi dei palazzi di giustizia di Alessandria, Acqui e Tortona (mentre Casale ha espressamente richiesto di essere accorpata a Vercelli). Questa è infatti la conseguenza della riforma del Governo di “riorganizzazione delle sedi giudiziarie”, che ha portato Alessandria e l’amministrazione comunale nelle scorse settimane a mettere in piedi un’apposita unità di progetto al fine di individuare le ipotesi di lavoro da presentare.
L’idea di una “Cittadella della Giustizia” all’interno della struttura della Valfrè è piaciuta anche al ministro della Giustizia Paola Severino, che nelle mattinata di ieri, 27 settembre, ha ricevuto a Roma l’assessore Marcello Ferralasco e l’ingegnere capo Marco Neri. L’incontro ha visto anche la presenza e il supporto del ministro Renato Balduzzi. “E’ stato un colloquio approfondito – ha comunicato il sindaco Rita Rossa – che ha affrontato la questione già sotto il profilo tecnico, avviando i primi tavoli di lavoro. Inoltre il ministro Severino si è impegnata in prima persona per approfondire i contatti con il Demanio, proprietario attuale della Caserma Valfrè”.

L’idea di una “Cittadella della Giustizia” è stata interpretata dal ministro della Giustizia come un “progetto pilota”, esempio di eccellenza a livello nazionale. Grande apprezzamento sembra essere stato indirizzato anche alla tempestività del Comune di Alessandria nel proporre soluzioni, oltre all’intento positivo di cogliere la nuova organizzazione giudiziaria come occasione di sviluppo della città.
Aspetto, questo, che è stato sottolineato anche dal primo cittadino, Rita Rossa: “la caserma Valfrè è da considerare il contenitore ideale, migliore, che oltre a ridare lustro ad una struttura di pregio, permette anche di portare sviluppo nella città di Alessandria”. Infatti questa soluzione potrebbe essere il volano per lo sviluppo del settore terziario, delle attività commerciali della zona che ne trarrebbero vantaggio: uffici degli avvocati e via vai giornaliero non solo più limitati ai professionisti alessandrini, ma provenienti anche dalla provincia. Ma il grande vantaggio della Valfrè sta proprio nella sua collocazione logistica: “è vicina agli spalti, ingressi della città, più comodi per chi arriva dalla provincia. Altro aspetto vantaggioso in quell’area è quella dei parcheggi: non ci sarebbero problemi di spazi ristretti”.

Ma su chi peseranno i costi della “sistemazione” della Valfrè? “Ci sono ovviamente dei fondi dallo Stato, dal Governo – afferma il sindaco – che sono stati stanziati proprio per accompagnare la riforma della riorganizzazione delle sedi dei tribunali”. Al Comune spetta la decisione dell’immobile in cui collocare la nuova sede e i costi delle utenze. Sembrano del tutto abbandonate, quindi, le ipotesi di spostamento dell’Esselunga nell’area occupata dalla caserma (“credo che la città non abbia bisogno di altri centri commerciali” ha ironizzato il sindaco), e ancora di più quelle di un possibile spostamento dell’Università all’interno della Valfrè (“mi sembra che questa soluzione non sia mai veramente piaciuta all’Università”).
Quindi Tortona e Acqui saranno accolte nella nuova sede, mentre Casale si accorperà con Vercelli, su propria richiesta esplicita. Su questa questione il sindaco Rossa ha lanciato un sassolino, che non si sa quando sarà raccolto. “Se verrà confermata, dal Governo, l’unione di Casale con Vercelli, che il sindaco Demezzi ha voluto così fortemente, chiederò all’assemblea dei sindaci dell’Asl che venga immediatamente ri-spostata ad Alessandria la sede dell’Asl”. Il sindaco ha subito precisato come non si tratti di “ripicche di campanile”, ma per motivazioni logistiche, di distanze, di comodità, “attiverò subito le procedure per lo spostamento ad Alessandria – da cui non sarebbe mai dovuta andare via – della sede legale dell’Asl”.

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