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Scuola, università, precari e costi della politica: la “cura dimagrante”
Filippi a briglia sciolta si scaglia contro il "governo dei tecnici": "ci prendono per il culo quando dicono che le province costano 11 miliardi di euro". La spending review costa a palazzo Ghilini 3,5 milioni di euro e la giunta taglia precari, contributo all'università, riscaldamento nelle scuole, ma anche i trasferimenti ai gruppi consiliari che vengono dimezzati
Filippi a briglia sciolta si scaglia contro il "governo dei tecnici": "ci prendono per il culo quando dicono che le province costano 11 miliardi di euro". La spending review costa a palazzo Ghilini 3,5 milioni di euro e la giunta taglia precari, contributo all'università, riscaldamento nelle scuole, ma anche i trasferimenti ai gruppi consiliari che vengono dimezzati
Il consiglio provinciale ha approvato nella seduta pomeridiana di ieri, lunedì, il riequilibrio di bilancio, che ha dovuto “digerire” i tagli imposti dal decreto spending review. Per palazzo Ghilini si tratta di circa 5,5 milioni di euro. Il “circa” è, in questo caso obbligatorio, perchè, se tutto va bene, i tagli dei trasferimenti governativi potrebbero essere “solo” 4,5 milioni di euro. A cui si devono però aggiungere i tagli precedenti, di 900 mila euro. Tagliando qua e là, il governo provinciale riuscirà a risparmiare 3,5 milioni di euro. Per i restanti milioni mancanti si dovrà agire sulle entrate “perchè non c’è più nulla da tagliare in termini di spesa”, vendendo i gioielli di famiglia, partendo dalla colonie di Arenzano, una struttura valutata 5 milioni di euro.
E’ un bilancio “lacrime e sangue” aveva annunciato il presidente. Lacrime soprattutto per i circa 35 precari ai quali con il contratto a termine in scadenza che non sarà rinnovato. Altrettanti hanno già interrotto la collaborazione a luglio. Per loro, prova a dire l’assessore al bilancio Gianfranco Comaschi al termine della seduta, “cercheremo qualche forma di accompagnamento alla ricollocazione. Se si fossero mantenuti i loro contratti, ci saremmo trovati il prossimo anno nella situazione di avere degli esuberi tra il personale dipendente a tempo indeterminato”.
I risparmi sui precari si vedranno però sul bilancio 2013. Per l’anno in corso, le risorse sottoposte a cure dimagrante sono gli istituti scolastici superiori che dovranno stare al freddo nel pomeriggio (200 mila euro); i costi della politica (- 120 mila euro su un totale di 1,3 milioni di euro “che comunque sono l’1% del bilancio”, precisa l’assessore) e in particolare i trasferimenti ai gruppi consiliari che passano da 100 mila e 50 mila euro; la gestione in proprio del Marengo Museum, che porta ad un risparmio di 60 mila euro; l’utilizzo dell’avanzo di gestione di 500 mila euro; il “congelamento” del contributo all’università Piemonte Orientale, frutto della firma di una convenzione, per 460 mila euro e il risparmio di 1 milione derivante dalla riorganizzazione del personale. Si taglia anche sul servizio di sgombero neve dalla strade che “avrà differenti modalità”, annuncia l’assessore Graziano Moro.
Secondo il capogruppo di opposizione Piercarlo Fabbio “è una manovra che si basa su elementi aleatori, come la vendita delle colonie in un momento in cui non c’è certo la fila di compratori sul mercato” e, soprattutto, “si poteva aspettare a vararla” contando su una “proroga dei termini che era attesa per il 30 settembre e che sicuramente arriverà”. E ancora: “ci chiedete di votare una manovra in cui si dice che ci potrà portare a non raggiungere l’equilibrio di bilancio”.
L’opposizione non alza il tiro come ci si poteva aspettare, perchè il “nemico” in questo caso è comune ed è il governo dei tecnici. Il consigliere leghista Legnazzi lancia la provocazione: “portiamo i libri contabili alla Corte dei Conti. Che ci pensino loro a farli tornare i conti”.
Ribadisce il capogruppo Pd Federico Fornaro: “il consigliere Fabbio pone questioni anche corrette. Però dobbiamo dare atto alla giunta di aver avuto coraggio. C’era una via ‘all’italiana’, ‘furbesca’ di cui non discuto la legittimità, che suggeriva di aspettare basandosi sul fatto che non sono ancora stabilite le tabelle per i tagli. Si è presa invece la decisione di non mettere la testa sotto la sabbia. L’equilibrio di bilancio ci sarebbe, se non fosse intervenuto il problema dei tagli varati a luglio, quando il bilancio di previsione era già fatto. Con questa manovra si individua un percorso. Non possiamo che raccomandare alla giunta che sia un percorso orientato all’equità e alla salvaguardia della qualità dei servizi al cittadino. Le prossime settimane saranno importanti per il futuro di questo ente”. Il presidente Filippi, a briglie sciolte, parla di “ritardo colpevole di questo governo che essendo tecnici non avrebbero dovuto cadere nell’errore di non ricordarsi le scadenze”. Aggiunge: “un esponente del governo ha dichiarato che la gestione delle Province costa 11 miliardi di euro. Non è vero. E’ una dichiarazione folle che rappresenta una presa per il culo per amministratori che da anni portano avanti una gestione oculata della spesa. Il bilancio che avevamo preparato era in equilibrio”.