Sanità, il debito della Regione a 985 milioni di euro. “Ulteriori tagli inevitabili”
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Irene Navaro - irene.navaro@alessandrianews.it  
22 Ottobre 2012
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Sanità, il debito della Regione a 985 milioni di euro. “Ulteriori tagli inevitabili”

Lo stato della sanità in Piemonte: spesa in aumento e debiti della Regione per 985 milioni di euro. Cota: "i conti non sono fuori controllo ma serve una razionalizzazione. Saranno tagliate le attività troppo ridotte per garantire la soglia minima di sicurezza". Muliere, Pd: "una scusa per tagli indiscriminati?"

Lo stato della sanità in Piemonte: spesa in aumento e debiti della Regione per 985 milioni di euro. Cota: "i conti non sono fuori controllo ma serve una razionalizzazione. Saranno tagliate le attività troppo ridotte per garantire la soglia minima di sicurezza". Muliere, Pd: "una scusa per tagli indiscriminati?"

PIEMONTE – Tagli in vista nella sanità piemontese. “Attueremo con decisione ed in modo inflessibile la riforma sanitaria”, anticipa il governatore Roberto Cota, dopo le polemiche scoppiate a seguito delle dichiarazioni dell’assessore Paolo Monferino in merito ai conti della Regione. Tra i primi interventi, la “revisione delle rete ospedaliera”, con il taglio delle attività “troppo ridotte”.
“I conti della sanità piemontese non sono fuori controllo e la Regione non è fallita. Ma per risanarla occorre portare a compimento la riforma avviata nell’aprile scorso ed attuare una serie di misure che sono state già messe a punto” ha dovuto precisare subito dopo.
Cota, insieme a Monferino e Giovanna Quaglia, assessore al Bilancio e Finanze, parla di “un’ulteriore revisione della spese sulle aree del bilancio regionale considerate non prioritarie, la riduzione dei costi di funzionamento della macchina regionale con particolare riguardo alla dismissione delle società partecipate non strategiche e alla creazione di un fondo immobiliare da cui ricavare liquidità per alcune centinaia di milioni, l’attivazione di strumenti che evitino di accumulare debiti nei confronti dei fornitori della sanità. In questo modo si vuole arrivare alla graduale riduzione fino a zero del contributo della Regione alla sanità, che si finanzierà così solo con i fondi statali, e al miglioramento continuo delle spesa regionale in funzione delle priorità”.
In questo modo sarà possibile ridurre l’indebitamento complessivo della Regione, che dai 10 miliardi attuali deve passare per legge a 5 entro il 2015. La questione più urgente da risolvere è la copertura dei 985 milioni che le aziende sanitarie vantano come credito dalla Regione, poiché la precedente amministrazione nel 2006 e nel 2007 “ha cancellato questi impegni di pagamento dal bilancio impegnandosi a reiscriverli nell’anno successivo, operazione poi non effettuata senza però comunicarlo alle aziende stesse, che hanno inserito queste cifre nei propri bilanci”. Per ovviare poi alla mancanza di tali risorse, le aziende hanno aumentato il debito verso i fornitori, pagati sempre meno puntualmente. “E’ uno dei problemi più critici di cui farci carico – ha puntualizzato Monferino – Altrimenti uccideremo il parco fornitori”. “Ma i conti della sanità non sono fuori controllo – ha precisato l’assessore – Dalla recente relazione della Corte dei Conti si evince che le voci di spesa sanitaria sono sempre state in crescita fino al 2010 e oggi sono in riduzione”.
 
Un punto qualificante della riforma sanitaria sarà la razionalizzazione dell’intero sistema, a partire dal progetto di revisione della rete, oggi formata da 56 ospedali pubblici e da una ventina di strutture private. Su questo Cota e Monferino si sono dichiarati irremovibili: “saranno tagliate quelle attività troppo ridotte per garantire la soglia minima di sicurezza stabilita su parametri internazionali”. “E’ stato dimostrato – ha ribadito ancora una volta Monferino – che nelle strutture dove si eseguono uno, due, al massimo tre interventi all’anno gli indici di mortalità sono cinque volte superiori alla media. Entro la fine di ottobre porteremo in IV Commissione consiliare, e poi all’attenzione dei territori, il progetto di razionalizzazione”.
Numeri alla mano, nella sanità piemontese la spesa del personale è passata da 2.802 milioni di euro nel 2008 a 2.909 nel 2011, a sua volta inferiore al 2010 pari a 2.954; la spesa farmaceutica da 1.349 milioni nel 2008 a 1.381 nel 2011 (meno dei 1.433 del 2010); l’acquisto di beni e servizi (in cui è inclusa anche la spesa farmaceutica) era 6.864 milioni nel 2008, 7.080 nel 2009, 7.313 nel 2010 e 7.230 nel 2011. Il totale dei costi di produzione in milioni di euro erano 10.190 nel 2008, 10.525 nel 2009, 10.776 nel 2010 e 10.672 nel 2011.
Per quanto riguarda il personale, i cui stipendi sono comunque garantiti, è stato annunciato che per i ricorsi alla mobilità da una struttura all’altra che si renderanno necessari si ricorrerà alle forme di gestione più eque e di buon senso. 
“Lo stato dei conti della Regione – è l’analisi del capogruppo del Pd Rocchino Muliere – era noto da tempo. Temiamo che il volerlo sottolineare in questo momento sia solo una scusa per potere fare tagli indiscriminati. Vigileremo affinchè non avvenga”.
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