Kme, partita la mobilità. I sindacati rispondono bloccando il traffico
Home
Irene Navaro - irene.navaro@alessandrianews.it  
5 Febbraio 2013
ore
00:00 Logo Newsguard

Kme, partita la mobilità. I sindacati rispondono bloccando il traffico

L'azienda annuncia l'avvio della procedura di mobilità per 275 persone, tra cui 95 a Serravalle, ma si dice disponibile a trattare sul mantenimento in funzione dei forni. Settantacinque giorni di tempo per trovare una quadra. Oggi sciopero e presidio davanti allo stabilimento

L'azienda annuncia l'avvio della procedura di mobilità per 275 persone, tra cui 95 a Serravalle, ma si dice disponibile a trattare sul mantenimento in funzione dei forni. Settantacinque giorni di tempo per trovare una quadra. Oggi sciopero e presidio davanti allo stabilimento

11:00 Blocco del traffico lungo la 35 dei Giovi
Come annunciato, i lavoratori della Kme si sono riversati in strada, bloccando il traffico lungo la statale 35 dei Giovi, tra le 10 e le 11, in segno di protesta. I lavoratori hanno appreso questa mattina dai rappresentanti sindacali che l’azienda ha avviato la procedura di mobilità in modo unilaterale. “La procedura prevede la ricerca di un accordo entro 75 giorni. Noi ci aspettiamo di avere delle risposte molto prima, entro la fine del mese. Chiediamo il rinnovo dei contratti di solidarietà per un anno nello stabilimento di Serravalle – ha detto Angelo Paternò di Fiom Cgil ai lavoratori radunati nel piazzale dello stabilimento – Se l’azienda resterà ferma sulle proprie posizioni siamo pronti anche ad altre forme di lotta. Non si è mai registrata una situazione di incertezza nella storia di questa azienda”. Presenti al presidio anche le delegazioni di altri stabilimenti del noves


SERRAVALLE SCRIVIA – Un passo avanti ed uno indietro. Procede a singhiozzo la trattativa tra Kme e il sindacato, dopo che l’azienda aveva annunciato 275 esuberi a livello di gruppo tra cui 95 a Serravalle. A preoccupare i sindacati non erano però solo gli esuberi, ma anche le prospettive “minacciate” a detta di Cgil, Cisl, Uil e Usb dal trasferimento dell’attività di un forno dallo stabilimento di Fornaci di Barga fino in Germania. Il forno toscano alimenta di materiale anche lo stabilimento di Serravalle. “L’azienda ha annunciato di aver aperto la procedura di mobilità. A questo punto iniziano i settantacinque giorni previsti entro cui si cercherà un accordo”, spiega il delegato Rsu Angelo Paternò. Se da un lato c’è la chiusura a trattare sulla mobilità (sono in scadenza ad aprile gli ultimi contratti di solidarietà, mentre una parte, nel settore barre ottone, sono già scaduti a gennaio), c’è però la disponibilità a rivedere il piano industriale sul trasferimento del forno in Germania. Secondo i sindacati la chiusura parziale di Fornaci di Barga era un segnale preoccupante della volontà di “svuotare” gli stabilimenti italiani a favore di una delocalizzazione. Ipotesi respinta da Kme che, con la disponibilità a rivedere il piano, conferma l’intenzione di mantenere la produzione in Italia.
In ogni caso, i sindacati hanno deciso di confermare il calendario di 16 ore di sciopero. Le prime 4 questa mattina, a partire dalle 8,30, con un presidio davanti allo stabilimento di via Cassano a Serravalle.
“La mancanza di volontà nel non voler aprire la solidarietà (che ricordo è un ammortizzatore sociale che serve a salvaguardare lavoratori e imprese) è un ricatto da parte della Kme – dice Roberto Mazzarello, rappresentante sindacale per Usb – che ci fa capire e sembra volerci dire una sola cosa: o si trova un accordo sugli esuberi alle sue condizioni (cassa integrazione a zero ore quindi di fatto un vero e proprio licenziamento) o non si aprirà nessuna solidarietà e si procederà a licenziamenti a discrezione dell’azienda e un ulteriore conferma della direzione intrapresa dall’azienda è stata data dalla notizia dell’eliminazione degli incentivi previsti (15000 euro) per coloro che intendevano entrare in mobilità volontariamente”
 
Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione