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Assunti per un giorno, “è boom in provincia”
Chi lavora e come si lavora in provincia di Alessandria: i dati Istat e dei centri per l'impiego illustrati in una commissione del Consiglio provinciale. Cresce lievemente l'occupazione, ma si tratta di lavoro intermittente con contratti che durano spesso un solo giorno. Resta stabile il lavoro nella fascia d'età avanzata, crolla per i giovani
Chi lavora e come si lavora in provincia di Alessandria: i dati Istat e dei centri per l'impiego illustrati in una commissione del Consiglio provinciale. Cresce lievemente l'occupazione, ma si tratta di ?lavoro intermittente? con contratti che durano spesso un solo giorno. Resta stabile il lavoro nella fascia d'età avanzata, crolla per i giovani
Ben 6.362 i contratti giornalieri avviati ed estinti nel giro di 24 ore nel 2012.
La cartina di tornasole di una situazione difficile, “ma il linea con il resto del Paese” è l’incremento del 60% dei disoccupati (ossia 20.500 persone in cerca di occupazione, equamente divisi tra uomini e donne) in un anno, e di ben 135% negli ultimi 5 anni.
Si assume meno degli altri anni, soprattutto nel settore metalmeccanico e nel commercio. “Tiene ancora l’agroalimentare e nelle attività legate all’export” nota l’assessore Cesare Miraglia.
Per completare il quadro, le cessazioni di lavoro sono in aumento del 3% nell’agricoltura mentre sembrerebbero in diminuzione nell’industria in generale. Si licenzia di meno? “Occorre tenere conto che l’applicazione degli ammortizzatori sociali sposta in avanti nel tempo il termine della cessazione del rapporto”, specifica Fossati. Prova ne è che nel 2012 è cresciuto dell’82% il ricorso alla cassa integrazione ordinaria, dell’11% alla straordinaria e diminuito il ricorso alla cassa integrazione in deroga concessa dalla Regione. Ma si tratta anche in questo caso di un falso positivo: “ i fondi sono terminati, per questo è diminuito il ricorso. Vedremo ora con il rifinanziamento da parte del governo Letta se ci sarà una ripresa”.
Non passano inosservate le file nei primi mesi dell’anno davanti alle vetrine dei centri per l’impiego di Alessandria, Casale, Acqui, Novi e Tortona.
“E’ da gennaio che si viaggia tra le 50 e le 150 richieste di iscrizione al giorno”, fa presente l’assessore al Lavoro Miraglia. Sono 45.753 le persone iscritte al “vecchio collocamento” in provincia: apre la classifica il capoluogo, Alessandria, con 14.102 iscritti, seguita da Casale (10.520), poi Acqui (7.300), Novi (7.069) e Tortona (7.064). Tra questi sono 8.600 quelli in cerca di una prima occupazione.
Risposte? Dalla Provincia, “ente in fase di smantellamento” ne possono arrivare ben poche. Una sorta di pacata rassegnazione tra i consiglieri di maggioranza e minoranza che prendono nota dei dati. “Numeri dietro cui ci sono persone”, ricorda qualcuno. “Auguriamoci – conclude Miraglia – che chi assumerà la delega al lavoro non disperda l’attività dei centri per l’impiego che non si sono limitati a gestire i disoccupati, ma anche a fare rete e contribuire ad avviare progetti di impresa concreti. Sono circa 80 i progetti esaminati ogni anno”. Briciole di speranza.