Caso braccianti: “e ora arrivano anche gli sfratti”
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19 Settembre 2013
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Caso braccianti: “e ora arrivano anche gli sfratti”

Alcune famiglie di lavoratori stranieri di Castelnuovo, protagonisti la scorsa estate della “rivolta del pane”, stanno rischiando lo sfratto. “Dopo lo sfruttamento e il mancato pagamento del dovuto, ora si aggiunge anche questa nuova vergogna”

Alcune famiglie di lavoratori stranieri di Castelnuovo, protagonisti la scorsa estate della “rivolta del pane”, stanno rischiando lo sfratto. “Dopo lo sfruttamento e il mancato pagamento del dovuto, ora si aggiunge anche questa nuova vergogna”

CASTELNUOVO SCRIVIA – La scorsa estate erano stati, loro malgrado, protagonisti di “una pagina vergognosa per la nostra provincia”, come ha ricordato il segretario provinciale Silvana Tiberti di Cgil non più di una settimana fa, nel corso di una tavola rotonda, alla prsenza del segretario nazionale Susanna Camusso. Ora sono nuovamente vittime di quella che si preannuncia una nuova tragedia. Sono i braccianti di Castelnuovo Scrivia che lo scorso anno avevano presidiato l’azienda agricola presso cui erano stati impiegati.“Da un anno alcuni di loro non percepiscono stipendio e iniziano ad esserci casi di sfratti, non potendo far fronte ai pagamenti dei canoni di locazione. Una nuova pagina vergognosa, che si sta consumando nell’indifferenza più totale”, spiega Antonio Olivieri di Filcams Cgil.
Tre famiglie abitano a Castelnuovo, altri a Sale o Casei Gerola, molti hanno figli: “l’ultimo episodio è lo sfratto recapitato in questi giorni ad una donna che ha un figlio piccolo. La prossima settimana ci sarà uno sfratto esecutivo per un’altra famiglia. Con le associazioni stiamo cercando di fare il massimo per aiutare questi lavoratori che, nella maggior parte dei casi, hanno perso il lavoro e non hanno ricevuto neppure quel che gli spettava.”
C’è stato anche un tentativo di coinvolgimento delle istituzioni: “abbiamo chiesto ai sindaci – spiega il sindacalista – di farsi garanti presso i proprietari degli immobili, fino a che non saranno definite le cause di lavoro che saranno discusse a breve. Ma non c’è stata al momento alcuna risposta”. Intanto a fine mese inizieranno davanti al tribunale i procedimenti portati avanti con il patrocinio e l’assistenza legale di Cgil.
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