La continua incertezza: “il miglioramento solo se ci crediamo!”
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La continua incertezza: “il miglioramento solo se ci crediamo!”

"Dobbiamo credere nella nostra capacità di competere" questo è il principio di Confindustria Alessandria che racchiude i dati della 157esima indagine congiunturale trimestrale 2014. "Possiamo essere più ottimisti, solo se ci crediamo" ha commentato il presidente Giovannini. Dati deboli in flessione. Positivi solo gli ordini export

"Dobbiamo credere nella nostra capacità di competere" questo è il principio di Confindustria Alessandria che racchiude i dati della 157esima indagine congiunturale trimestrale 2014. "Possiamo essere più ottimisti, solo se ci crediamo" ha commentato il presidente Giovannini. Dati deboli in flessione. Positivi solo gli ordini export

PROVINCIA – L‘indagine congiunturale del 2013 di Confindustria Alessandria si era chiusa con un “Hope: next exit”. Il primo trimestre 2014 si apre in un clima di incertezza, che si riscontra ancora nel panorama economico e che si riflette e influenza le attese degli industriali.
La 157esima Indagine Congiunturale Trimestrale che registra le previsioni per i mesi gennaio-marzo 2014 conferma ancora una volta di più dati deboli, in flessione per occupazione, produzione, ordini totali e redditività, mentre sono sempre positivi gli ordini export. Si registra ancora la tenuta del grado di utilizzo degli impianti e della propensione ad investire.  Quale messaggio quindi per le imprese del territorio? “Credeteci, crediamoci – è stato il commento del presidente di Confindustria Alessandria, Marco Giovannini – Possiamo essere un po’ più ottimisti solo se crediamo nella nostra capacità di competere”. “Difficile dirlo e sostenerlo alla luce di alcuni indici di questa indagine congiunturale, ma ora più di prima tutti noi, imprenditori, funzionari pubblici, professori a scuola, cittadini, padri di famiglia, abbiamo il dovere di gettarci alle spalle un annus horribilis e rimboccarci le maniche. Dobbiamo credere nella nostra capacità di competere in esportazione, nel nostro infinito spirito di sacrificio, nella nostra instancabile volontà di riuscita e trasmettere questi valori a chi collabora e interagisce con noi”.
Nella provincia di Alessandria ci sono i “i soliti noti” , come li ha definiti Giovannini, ovvero quelle eccellenze imprenditoriali del territorio che permettono di “stare a galla”. “Vorremmo – aggiunge Giovannini – che questa definizione si potesse allargare sempre più sul territorio ad altre aziende e ad altri settori”.

I dati, infatti, mostrano una certa continuità di andamento con l’indagine dell’ultimo anno appena trascorso: il metalmeccanico e il gomma-plastica con dati in diminuzione. Resta negativo il dato di produzione del metalmeccanico, il totale ordini resta a zero ( non un peggioramento) e scende a -4 il dato relativo agli ordini export. Le imprese del settore della gomma -plastica presentano un andamento nel complesso peggiore rispetto all’indagine generale: L’occupazione resta con un codice sotto lo zero e negativo è anche l’indice della produzione. Non risalgono il totale ordini, mentre si porta sopra lo zero il dato degli ordini export. Poi c’è il settore della chimica: cifre negative ma export positivo e in rialzo. Nel complesso l’andamento migliore si registra nel settore agro-alimentare: un settore stagionale che segna però un dato sempre positivo, sebbene in diminuzione rispetto al 2013, per la produzione, per gli ordini totali (che passano da un +20 allo zero) e anche per gli ordini export (+15). Questo è infatti l’unico settore a non denunciare significativi problemi di redditività, con saldo uguale a zero. Il vasto e variegato comparto delle industrie varie, che comprende grafiche e cartotecniche, tessile e calzature, legno e materiali da costruzione, prevede dati nel complesso migliori rispetto all’andamento principale, e positivi per produzione ed export. Scende il ritardo negli incassi, mentre il portafoglio ordini a breve termine è pressochè stabile. I dati sugli ordini totali e sull’export tiene sempre la Provincia in una buona posizione rispetto ad un minimo confronto a livello regionale: un +7 per gli ordini export rispetto ad un +2 della regione Piemonte e un -5 degli ordini totali rispetto al saldo negativo (-16) del dato regionale. In confronto invece ancora penalizza la provincia di Alessandria rispetto all’equivalente regionale sul nuovo settore d’indagine, rappresentato dai servizi per le imprese: “ancora debolezza rispetto alla regione per gli ordini totali, con un saldo positivo del Piemonte (+4) e uno negativo della Provincia (-7)” ha spiegato Giuseppe Monighini di Confindustria.

In sintesi, l’indice di previsione dell’occupazione è a –11, l’indicatore della produzione è a –9. Gli ordini totali sono a –5. Sono positivi a +7 gli ordini export. L’indicatore specifico della redditività nel trimestre a venire è negativo a –25, anche se il 63% degli intervistati si attende una costanza della reddività. La previsione di ricorso alla cassa integrazione è segnalata dal 24% degli imprenditori del campione e la maggioranza degli intervistati (il 77%) prevede invariata l’occupazione. Sono circa 140 le aziende manifatturiere che hanno collaborato per ottenere questi dati. Il grado di utilizzo degli impianti è al 65% della capacità e la propensione ad investire, che segnala investimenti significativi o marginali, è dichiarata complessivamente dal 64% degli intervistati. Il ritardo negli incassi scende ed è segnalato dal 56% degli intervistati, mentre il 72% ha lavoro per più di un mese.

“Noi di Confindustria ci crediamo e sappiamo che dobbiamo cogliere anche il più piccolo segnale positivo per rimettere in moto la macchina della nostra economia – ha commentato Giovannini, dimostrandosi fiducioso anche su alcune ‘speranze nazionali’ – Sono fiducioso per la concretizzazione del decreto che mette in moto qualche miliardo di euro per le piccole- medie imprese del territorio, per le quali speriamo che la Cassa Depositi e Prestiti dia un’iniezione di risorse”.
“Il Fondo monetario internazionale ha rivisto, come di consueto a inizio anno, le sue previsioni per il 2014 e 2015, confermando il cauto ottimismo già manifestato nell’ultimo outlook di ottobre, leggiamo sui quotidiani. Il Sud Europa, secondo il capo economista dell’Fmi, resta comunque ‘la parte più preoccupante dell’economia globale’. L’Italia, poi, sarà leggermente più lenta di quanto previsto. Anche la nostra indagine congiunturale, confermando una volta di più dati deboli, sembra darci indicazioni simili” ha aggiunto anche il direttore di Confindustria Alessandria, Fabrizio Riva. “Certo, per le nostre imprese questo prosegue una fatica nell’operare, che per i meno strutturati rischia di diventare ancor più eccessiva. Il problema riguarda sempre, prima di tutto, il mercato interno. Cioè il mercato in cui le imprese devono agire in una continua incertezza (di regole, di normativa fiscale, del diritto) che rappresenta ancora, purtroppo, il principale ostacolo alla competitività delle nostre aziende”.

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