L’8 marzo della Cisl: “Il lavoro delle donne. Ieri, oggi… sempre”
Il Coordinamento Tematiche di Genere della Cisl, il Coordinamento Donne Sindacato Pensionati e l'Anteas alessandrina presentano una serie di iniziative legate alla celebrazione della Giornata internazionale della donna, incentrate soprattutto sul tema delle violenze sul lavoro ed una serie di iniziative legate al tema donna-lavoro, oggi così come nel passato
Il Coordinamento Tematiche di Genere della Cisl, il Coordinamento Donne Sindacato Pensionati e l'Anteas alessandrina presentano una serie di iniziative legate alla celebrazione della Giornata internazionale della donna, incentrate soprattutto sul tema delle violenze sul lavoro ed una serie di iniziative legate al tema donna-lavoro, oggi così come nel passato
Il tema del lavoro femminile sarà affrontato attraverso gazebo informativi, ma anche mostre, convegni e seminari ed esibizioni musicali, con contenuti strettamente attinenti alle caratteristiche del territorio, a testimonianza del protagonismo delle donne nell’affermazione di alcune produzioni industriali e artigianali di eccellenza.
Non si può quindi non ricordare la Borsalino o la Paglieri di Alessandria, ma anche la Juta di Arquata e le Terme di Acqui. La figura della donna è rappresentativa anche nella Way Assauto di Asti , fabbrica di articoli per cicli, con le differenze tra “ieri e oggi” e ancora nel lavoro della vigna del territorio casalese, ovadese e astigiano. E poi l’industria tessile del tortonese e quella dolciaria di Novi Ligure; dall’oreficeria di Valenza all’antica camiceria di Moncalvo: una fotografia del lavoro delle nostre donne, al passo con i tempi.
Come è stato ricordato dal coro di voci dei rappresentanti delle diverse categorie della Cisl (Daniele Malucelli, Clara Saladino, Simona Gamalero e Franca Biestro) organizzatori delle iniziative per l’8 marzo, “la giornata della donna non è solo una ricorrenza, ma deve diventare uno spunto per guardare alla condizione lavorativa di oggi, sul nostro territorio. Dobbiamo guardare con più attenzione a quello che abbiamo per cercare di farlo sviluppare sempre di più e non farlo scomparire”.
Il lavoro di oggi della donna in alcune settori strategici del nostro territorio, come l’industria e la campagna si è trasformato. Questo perché “la donna è in grado di dare una nuova soluzione, una nuova lettura alla sua figura e quindi al proprio lavoro”. La donna che un tempo lavorava in campagna, al fianco dell’uomo, in lavori pesanti, oggi si è trasformata in colei che è “l’imprenditrice” della campagna. Così, con l’inventiva, sono nate le “agritate”, ovvero le scuole materne fatte all’interno delle fattorie. Una testimonianza “tutta al femminile” sarà quella di Laura Pesce, prima donna della Langa astigiana, sommelier.
Se si parla però di donne e di lavoro, non si può non affrontare il tema delle “violenze nascoste”, ovvero di quelle violenze poco denunciate, sul luogo di lavoro e di forme come il mobbing. Un seminario, nella giornata di martedì 11 marzo, dalle 9.30 presso il salone Baravalle nella sede di via Tripoli della Cisl, affronterà il tema delle azioni e delle reazioni a questi tipi di violenza. In particolare l’attenzione vuole essere concentrata sui segnali di allarme lanciati da chi la subisce, sia a livello fisico che psicologico: donne e uomini, giovani e meno giovani, in ambito domestico ma soprattutto sui luoghi di lavoro. “I destinatari di questo momento formativo sono dunque tutti gli attivisti Cisl che, trovandosi quotidianamente a contatto con lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati, hanno la possibilità di intercettare i segnali più evidenti legati al disagio ed indirizzare le persone agli organi competenti al fine di ricevere tutta l’assistenza necessaria”.
Paradossalmente “un fenomeno come il mobbing in sede di lavoro non danneggia soltanto il lavoratore causandogli danni alla salute, alla vita di relazione, alla professionalità, ma tocca negativamente anche la famiglia, influendo sulle problematiche di natura economica e relazionale. E danneggia anche chi per ignoranza, leggerezza e incapacità, lo mette in atto o permette che si verifichi: l’azienda. Infatti il clima generato dal mobbing colpisce l’efficienza, la produttività e diminuisce la motivazione, fa aumentare l’assenteismo, la conflittualità e il contenzioso”. La percentuale maggiore, il 42%, si ritrova nel pubblico impiego (22% P.A, 12% scuola, 8% sanità), il 38% nell’ industria e servizi e il 20% in altri settori.