“The friendship highway”: una pedalata per l’ospedale di Mahuninga
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“The friendship highway”: una pedalata per l’ospedale di Mahuninga

“Un'esperienza sportiva che diventa volano di un'azione benefica e di volontariato": questa è The Friendship Highway. Lo sportivo alessandrino Matteo Gatto percorrerà in bici la strada che unisce la capitale del Tibet a quella del Nepal. La mission sostenuta da Youaid è raccogliere fondi per l'ambulatorio di vaccinazione dell'ospedale tanzaniano

?Un'esperienza sportiva che diventa volano di un'azione benefica e di volontariato": questa è The Friendship Highway. Lo sportivo alessandrino Matteo Gatto percorrerà in bici la strada che unisce la capitale del Tibet a quella del Nepal. La mission sostenuta da Youaid è raccogliere fondi per l'ambulatorio di vaccinazione dell'ospedale tanzaniano

 ALESSANDRIA – L’associazione Youaid presenta un nuovo progetto patrocinato dalla Città di Alessandria nato dalla collaborazione con Matteo Gatto, sportivo alessandrino e appassionato di imprese estreme. Cosa c’è di meglio di una “pedalata” benefica? “Un’esperienza sportiva che diventa volano di un’azione benefica con una ricaduta pratica nel mondo del volontariato partendo da Alessandria, con Youaid e le sue iniziative, e approdando in un altro continente” ha spiegato Mauro Cattaneo, assessore alle Politiche sociali. “Credo che questo sia uno dei tanti esempi di ricchezza del mondo del volontariato alessandrino”.
“Ognuno può aiutare gli altri” è il motto di Youaid che con Michele Tranquilli, spiega come è nata questa idea, questa impresa: “come tutte le nostre campagne nasce da una rete di amici che cercano di trovare risposte a problematiche in paesi come la Tanzania, utilizzano il processo del crowdfunding.

“Posso io pedalando diventare veicolo di solidarietà?” Si è stata la risposta di Matteo Gatto che già nel 2012 ha attraversato Laddhak e Kashmmir in bici. Quest’anno per Youaid percorrerà 1000 km, 10000 metri di dislivello, da Lhasa capitale del Tibet a Katmandhu capitale del Nepal. Saranno 15 giorni di tappe, highlight del giro arrivo a campo base Everest lato nord 5300 m di quota, “dove lascerò una foto di Pasquale Tasso, che rappresenta un lutto significativo per il mondo del ciclismo alessandrino”. 

Un “viaggio” più che un’impresa, come lo ha chiamato Matteo Gatto che parte oggi, 8 ottobre, con un partner di avventura Flavio Agoni. “Io vado per divertirmi – ha spiegato – per questo non mi piace chiamarla impresa”. Ad essere percorsa sarà la strada chiamata “Friendship Highway” come l’aveva definita Mao per la pacificazione tra Tibet e Cina. Alcune tappe raggiungeranno quota 10000 metri, mentre altre saranno sui 5000, fino a raggiungere il punto di arrivo Dolaghat, ultima tappa, con una discesa ininterrotta di 155 km, passando cioè dai 5300 metri a 650 di dislivello. La mission di questo viaggio sostenuta da Youaid è quella di “ultimare l’ambulatorio vaccinazioni dell’ospedale tanzaniano di Mahuninga, nato nel 2009”. Nei 15 giorni di viaggio di Matteo l’obiettivo è raccogliere 6 mila euro: come? “Grazie ad una documentazione attenta di tutta l’impresa, con foto, video, racconti….tutto raccolto in un blog del viaggio con un diario quotidiano che sarà sulla pagina web della Gazzetta.it e anche sul sito YouAid.it. La Gazzetta dello Sport è infatti media partner e un inserto questo sabato 11 ottobre sull’impresa di Matteo Gatto uscirà in SportWeek.

Matteo Gatto partirà da Lhasa per Katmandu per costruire un ospedale in Africa. “Secondo la teoria del caos: una farfalla batte le ali a Pechino e a New York arriva la pioggia invece del sole, il famoso ‘effetto farfalla’ secondo cui un’azione intrapresa in un angolo di mondo può influenzare la vita di molti dall’altra parte del pianeta” ha spiegato Michele di Youaid. E allora cosa c’entra l’Himalaya con gli altopiani Africani? 
Quale legame esiste tra una bicicletta che attraversa le montagne e un piccolo ospedale africano? La Rete Solidale YouAid, una piccola, associazione italiana che promuove progetti di sviluppo in Africa, ha una bella storia per dimostrare questa teoria, che racconta di un uomo con una passione per la bicicletta e della sua idea, del suo battito d’ali, di due mondi lontani che improvvisamente sembrano toccarsi. Matteo gioca a rugby da anni, pratica inoltre la barca a vela e la mountain bike. È conosciuto non solo per i suoi viaggi ma per la sua grande forza comunicativa. Matteo non “racconta” cronologicamente un percorso, ma i mille piccoli dettagli che lo compongono.

“L’anno scorso la Rete – ha esemplificato Michele – è riuscita, grazie al metodo del crowdfunding, a raccogliere in rete oltre diecimila dollari per costruire una nuova scuola nel villaggio di Lumuli. E nel mese di agosto, grazie alla collaborazione di tutti i membri, la struttura ha preso forma in solo un mese, regalando una scuola a più di cento bambini”. Ed è proprio in Alessandria che dall’incontro con Matteo nasce un’idea comune: “mettere una bicicletta e la voglia di avventura al servizio di un progetto importante, la conclusione del reparto vaccinazioni dell’ospedale di Mahuninga in Tanzania”.
Eccola qui la nuova scommessa, la prova del nove: può una “pedalata” in Asia trasformarsi in un’azione concreta di cooperazione in Africa? YouAid dice di sì, e vuole dimostrarlo.

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