Ai lettori-redattori il nostro “grazie” più sincero
Nelle ore dell'alluvione il "lavoro di squadra" messo in piedi dai giornalisti, dagli abitanti delle zone colpite e dalle istituzioni ci ha permesso di fornire notizie sempre più tempestive e complete. A chi ha collaborato e alle 290 mila persone che sono passate sulle nostre pagine vanno i nostri ringraziamenti
Nelle ore dell'alluvione il "lavoro di squadra" messo in piedi dai giornalisti, dagli abitanti delle zone colpite e dalle istituzioni ci ha permesso di fornire notizie sempre più tempestive e complete. A chi ha collaborato e alle 290 mila persone che sono passate sulle nostre pagine vanno i nostri ringraziamenti
Come vent’anni fa, quando l’alluvione trascinò nella melma settanta cadaveri. Come nel 2003, quando il terremoto squassò le case di migliaia di famiglie. Anche questa volta gli abitanti del basso Piemonte non si sono lasciati intimorire e hanno affrontato le avversità nell’unico modo che conoscono: dandosi da fare.
Ciascuno, nell’ambito delle proprie competenze e delle proprie possibilità, ha dato un contributo magari piccolo ma ugualmente importante alla rinascita delle terre martoriate dal fango. Chi ha imbracciato il badile, chi ha messo a disposizione il camion della propria azienda, chi ha ospitato amici rimasti senza un tetto, chi ha raccolto fondi, abiti o mobili da donare alle persone che hanno perso tutto, chi ha coordinato le squadre di volontari, raccogliendo le disponibilità e le segnalazioni, e inviando gli “angeli del fango” là dove c’era più bisogno di loro.
Per quanto possibile, anche noi abbiamo cercato di renderci utili, facendo quello che facciamo tutti i giorni: provare a dare ai nostri lettori un’informazione quanto più possibile completa e tempestiva.
Nelle ore dell’alluvione abbiamo seguito quello che succedeva intorno a noi con decine di aggiornamenti. Anche quando il sistema è andato in tilt a causa della quantità di lettori – circa 50 mila – che cercavano di connettersi ai nostri siti di informazione, abbiamo proseguito con l’aggiornamento delle nostre pagine Facebook (tramite cui le persone raggiunte sono state 240 mila).
“Numeri” che fanno piacere, ovviamente. Per i quali ci corre l’obbligo di ringraziare i nostri lettori. Non tanto perché “ci hanno letto”, quanto perché con le loro segnalazioni, con le loro foto, con i loro messaggi, ci hanno aiutato a fare meglio il nostro mestiere. Senza di loro – senza di voi! – non avremmo potuto seguire passo dopo passo l’evoluzione degli eventi e non avremmo potuto segnalare, ad esempio, che in quella strada si era verificata una frana o che in quell’altra via l’acqua impediva ormai alle auto di passare.È stato un bellissimo lavoro di squadra, dove l’unico scopo – per noi come per voi – era quello di essere utili agli altri. Nella concitazione di quelle ore non abbiamo potuto ringraziarvi uno per uno e abbiamo spesso “rubato” le fotografie pubblicate sui social network per documentare quello che stava succedendo in giro per l’alessandrino. A tutti voi giungano le nostre scuse e un grazie che davvero non hanno nulla di retorico.
Quella di lunedì – grazie anche all’uso puntuale del web fatto dalla Protezione Civile della Provincia di Alessandria e da alcuni Comuni – è stata la migliore dimostrazione che le nuove tecnologie possono davvero aiutare a salvare la vita delle persone. Specialmente quando, da dietro la tastiera, tutti – siano essi giornalisti, addetti ai lavori o comuni cittadini – lavorano per un unico scopo.