Montemerla a rischio: i No Tav attaccano
L'esondazione del Grue ha dimostrato la pericolosità del progetto di stoccare alla cava Montemerla materiali contenenti amianto dagli scavi del Terzo Valico. I No Tav sollecitano la revisione del piano
L'esondazione del Grue ha dimostrato la pericolosità del progetto di stoccare alla cava Montemerla materiali contenenti amianto dagli scavi del Terzo Valico. I No Tav sollecitano la revisione del piano
Sul tema interviene il comitato No Tav, che sollecita: “Ecco cosa è successo in questi giorni di pioggia: il Grue è esondato più a nord della cava, le rogge hanno portato l’acqua nella cava, invasa tuttora da circa tre metri. d’acqua fuorusciti da una roggia limitrofa. Se il Grue avesse rotto 100 metri più a sud, ci sarebbero dieci metri di acqua. In un tempo brevissimo, molti uccelli acquatici hanno già adottato il “laghetto”.
Peccato che là sotto, per quello che sappiamo, può esserci davvero di tutto, viste le attività poco edificanti a cui erano dedite alcune ditte coinvolte in affari con la criminalità organizzata: e non è difficile immaginare cosa potrebbe succedere con un’esondazione in queste zone una volta depositati smarino, amianto e veleni in cava, con le falde che assorbono. Tutto questo a pochi metri da un quartiere popoloso, l’Oasi, da scuole elementari, superiori, zone residenziali e centro commerciale. Il Cociv ha appena dichiarato che non intende rinunciare a quest’area per il deposito dello smarino. Tutto questo mentre 1800 firme di cittadini contrari al deposito di smarino e scavi nelle cave giacciono in un cassetto in Comune”.