Bollette acqua per i sinti: il comune cerca la soluzione
Incontro tra sindaco e Gestione Acqua: il comune dovrà pagare le bollette pregresse, essendo i contatori intestati al comune: non chiare però le ragioni per cui non siano state riparate le perdite e l'azienda gestore in 4 anni non abbia provveduto a intestare le utenze alle famiglie sinti, come prevede il regolamento
Incontro tra sindaco e Gestione Acqua: il comune dovrà pagare le bollette pregresse, essendo i contatori intestati al comune: non chiare però le ragioni per cui non siano state riparate le perdite e l'azienda gestore in 4 anni non abbia provveduto a intestare le utenze alle famiglie sinti, come prevede il regolamento
Facile immaginare, anche se nessuno lo ha dichiarato, che la società gestore del servizio idrico abbia cercato di ritardare il più possiible il trasferimento delle utenze in capo agli utilizzatori, per l’ovvia maggiore garanzia che dà per il pagamento un ente pubblico rispetto a famiglie non propriamente stanziali, ma va anche considerato come l’amminsitrazione precedente abbia sì preso provvedimenti in termini di regole, ma abbia probabilmente omesso sollecitazioni e verifiche affinchè queste venissero osservate dai tecnici. La cifra è inoltre particolarmente elevata anche per via di alcune perdite mai ripristinate.
Ieri l’incontro, tra il sindaco e la giunta con i funzionari di Gestione Acqua “per iniziare un percorso di risanamento della spesa relativa alle utenze derivanti dal consumo di acqua nell’area attrezzata dei sinti”, come spiegano in comune. “L’amministrazione ha chiesto, nel corso dell’incontro, per evitare che si verifichino in futuro situazioni simili a quella attuale, di provvedere alla personalizzazione delle utenze per i residenti nell’area attrezzata. In questo modo, ogni nucleo familiare risponderà direttamente alla società erogatrice del servizio dei propri consumi come avviene per tutti i cittadini tortonesi, di qualsiasi etnia essi siano. La giunta ha previsto a breve una riunione con i rappresentanti della comunità sinti per confrontarsi in merito all’accaduto e trovare soluzioni condivise di convivenza nel rispetto delle regole. Inoltre, sono al vaglio della giunta una serie di misure per il risanamento del debito nei confronti della società erogatrice del servizio”.
La questione delle utenze è emersa tra l’altro, su imbeccata a qualche testata giornalistica da parte di qualche funzionario amministrativo comunale particolarmente sensibile al tema, proprio alla vigilia di una seduta della commissione sicurezza del consiglio comunale, in cui all’ordine del giorno era la verifica del regolamento dell’area: in quella sede i dipendenti comunali deputati ai servizi sociali la situazione, specificando anche come negli anni i nomadi si siano fatti stanziali e come siano a tutti gli effetti cittadini tortonesi, al punto che la definizione campo nomadi appare superata e non corretta, da sostituire con la dicitura di area attrezzata per la comunità sinti. I numerosi percorsi di educazione alla legalità e alla cittadinanza e i corsi di italiano sono stati regolarmente svolti e sufficientemente seguiti dalle persone di etnia sinti e si prevede daranno ulteriori risultati in termini di integrazione per le giovani generazioni, che frequentano a tutti gli effetti le scuole dell’obbligo a Tortona. Da verificare però la capienza dell’area, il cui regolamento prevede la presenza di 90 persone mentre ne risultano oltre 120, mentre anche sul regolare versamento della tariffa rifiuti sono in corso verifiche.
Per il pagamento delle utenze idriche, il comune cercherà una soluzione, pur sapendo però che la Caritas non interverrà, come fece nel 2011, a fornire i soldi necessari. Ora si prevedono ulteriori modifiche regolamentari per l’area attrezzata e tra le ipotesi anche la concessione nominale delle piazzuole con contatti individuali per i nuclei familiari, a un canone comprensivo anche delle utenze. Su questo tema potrebbe esserci prossimamente un incontro tra l’amministrazione comunale e i rappresentanti della comunità sinti.