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Ospedale di Tortona: ormai certo il declassamento
Presentata la bozza del piano sanitario: pare che le indiscrezioni di tagli siano purtroppo confermate
Presentata la bozza del piano sanitario: pare che le indiscrezioni di tagli siano purtroppo confermate
TORTONA – Quasi persa ogni speranza di mantenere gli attuali servizi dell’ospedale di Tortona. Dalla Regione pare ormai sia stato deciso il declassamento del Dea, dipartimento di emergenza e accettazione, da cui dipende anche la qualifica del pronto soccorso e il livello dei reparti a maggiore intensità. Mercoledì 12 a Torino si è tenuta la seduta della commissione sanità del consiglio regionale, che ha visionato la bozza del nuovo piano sanitario, presentata dall’assessore regionale alla sanità Antonio Saitta. Nessuna comunicazione ufficiale, ma le indiscrezioni della vigilia paiono confermate e la scure dei tagli dovrebbe abbattersi, per quanto riguarda l’Asl di Alessandria, in particolare sugli ospedali di Tortona e di Acqui Terme, destinati a finire come Valenza. Non ci sarà posto per ospedali di cardine, per cui le risorse e la qualifica dei servizi si collocherà su Alessandria, Novi Ligure, Casale Monferrato. Unicamente i numeri pare abbiano contato nella decisione: ma non quelli dei residenti o del bacino, quanto quello degli interventi realizzati, che risultano inferiori rispetto a Novi. Le conseguenze saranno la chiusura della pediatria, della rianimazione e la contrazione del livello di chirurgia, ortopedia e cardiologia. Quindi, di fatto solo posti letto per lungodegenti e poco più. Annacquate le responsabilità: secondo la giunta regionale attuale, le decisioni erano già state prese dall’esecutivo precedente, il quale però non ha mai ufficializzato le scelte. E ai comitati civici e politici locali ora si teme che non basti più la mobilitazione annunciata.