Declassamento ospedale: gli iscritti Pd restituiscono la tessera e fanno ricorso al Tar
Azione eclatante degli iscritti al Pd tortonese, che riconsegnano le tessere in sengo di protesta verso il declassamento dell'ospedale. Per scongiurare la decisione della giunta regionale di centro sinistra, sarà adito ricorso al Tar per danno erariale
Azione eclatante degli iscritti al Pd tortonese, che riconsegnano le tessere in sengo di protesta verso il declassamento dell'ospedale. Per scongiurare la decisione della giunta regionale di centro sinistra, sarà adito ricorso al Tar per danno erariale
TORTONA – Azioni politiche, contatti a tutti i livelli, ricorso al Tar e, gesto più eclatante, restituzione delle tessere di tutti gli iscritti tortonesi. Il Partito Democratico di Tortona ha assunto posizioni molto dure nei confronti della decisione ormai prossima, presentata alla commissione sanità della Regione, di declassare l’ospedale di Tortona. Che sia una giunta di centrosinistra, che ha sempre fatto della tutela dei servizi pubblici essenziali un fondamento della sua ragion d’essere e del suo blocco sociale di riferimento, a privare una città centro zona di reparti e servizi di livello, ha del clamoroso, anche se la decisione ha le sue salde basi nelle politiche degli anni precedenti. E per questo il direttivo locale del partito l’altra sera ha deciso di muoversi su tutti i i fronti e con tutte le forze per scongiurare quel declassamento che equivarrebbe a una forte contrazione dei servizi e della loro intensità e qualità.
Dal punto di vista politico, saranno coinvolti parlamentari e consiglieri regionali alessandrini, “che attraverso incontri con le istituzioni ed i cittadini tortonesi prendano coscienza della gravità della situazione, e si facciano carico di quanto nelle loro possibilità di risolverla”; dal punto di vista delle azioni popolari, il Pd intende “avviare e sostenere anche attraverso il coinvolgimento attivo dei cittadini tutte le azioni di protesta civile e democratica”; dal punto di vista legale amministrativo sono in arrivo azioni legali presso il Tar e la Corte dei Conti, “anche per fare venire alla luce le pesanti responsabilità che gli amministratori locali, provinciali e regionali hanno avuto negli anni passati, e che hanno concorso in modo decisivo alla determinazione delle attuali criticità, ed in particolare il fraudolento trasferimento del reparto di ostetricia-ginecologia a Novi Ligure, sul quale ancora si assiste ad un assordante silenzio da parte della direzione dell’Asl, a fronte di reiterate richieste di spiegazioni da parte dei sindaci del Tortonese”; dal punto di vista della politica locale, sarà avviato “un confronto aperto e franco con i vertici provinciali e regionali del Pd, in quanto gli iscritti tortonesi sono stanchi di essere considerati evidentemente marginali e figli di un dio minore. Nel momento in cui anche il Pd tortonese con grande fatica riesce lentamente a risollevarsi dalle ceneri, con impegno inenarrabile si torna ad una amministrazione di centrosinistra della Città, ed il Pd rappresenta il primo partito tra gli elettori, si sono presi precisi impegni elettorali con la popolazione per la salvaguardia e l’augurabile rilancio della città, che necessariamente passa anche attraverso il suo ospedale, impegni peraltro presi anche dal presidente della Regione Piemonte nella sua visita all’ospedale ed alla città durante il suo tour elettorale, si ritiene doverosa l’attenzione dei vertici del Pd in tutte le sue declinazioni. Né si ritiene possibile ragionare per questi motivi di possibili compensazioni, che , considerate le dinamiche del partito fin qui osservate, avrebbero probabilmente l’amara constatazione di aggiungere al danno subito una possibile beffa”.
Il declassamento dell’ospedale comporta la perdita del Dea di I livello e del Servizio Trasfusionale e il trasferimento dei reparti di Pediatria, Rianimazione, Neurologia e Cardiologia a Novi Ligure, “Le scelte di confermare il ruolo degli ospedali di Novi e Casale nella loro funzione non si basano su reali consistenze dei valori minimi di bacino d’utenza e di prestazioni effettuate; tali decisioni porterebbero ad una inaccettabile contrazione della quantità e della qualità delle prestazioni erogate nei confronti dei cittadini, e sarebbero il preludio ad una futura chiusura definitiva dell’ospedale stesso, nonostante il grande investimento economico fin qui effettuato presso l’ospedale da parte dell’Asl e della Fondazione CrTortona in termini di strutture e di attrezzature all’avanguardia, con successiva paradossale chiusura dei reparti ad oggi più moderni e funzionali come la ginecologia, la rianimazione e la cardiologia, i cui nuovi locali sono tra l’altro stati inaugurati da pochi mesi.”, commenta il segretario PD Antonello Santoro. “I provvedimenti adottati non vanno nella direzione di una auspicabile riduzione di sprechi e sacche di inefficienza, ma al contrario verso l’acuirsi di criticità organizzative che trovano poi ripercussioni negative sulle reali possibilità di accesso alle cure da parte dei cittadini, in particolare quelli più deboli e meno tutelati”.