Ospedale: ormai vane le speranze di evitare declassamento
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Stefano Brocchetti - redazione@tortonaonline.net  
17 Novembre 2014
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Ospedale: ormai vane le speranze di evitare declassamento

Martedì la giunta vota il piano sanitario, lunedì sera si riunisce il comitato. Ma da fare resta ben poco. E la chiave di lettura è tutta nel merito politico, più che tecnico delle scelte. E i decisori non sono mai chiari. Commenti e riflessioni a sfondo politico e guerre intestine nella filiera Pd alla base di tutto. con gli eletti a subire decisioni dei funzionari di partito che non rispondono ai cittadini

Martedì la giunta vota il piano sanitario, lunedì sera si riunisce il comitato. Ma da fare resta ben poco. E la chiave di lettura è tutta nel merito politico, più che tecnico delle scelte. E i decisori non sono mai chiari. Commenti e riflessioni a sfondo politico e guerre intestine nella filiera Pd alla base di tutto. con gli eletti a subire decisioni dei funzionari di partito che non rispondono ai cittadini

TORTONA – Ultimi istanti per sperare di scongiurare la chiusura di molti reparti dell’ospedale, in seguito al declassamento deciso dalla giunta di centro sinistra che governa il Piemonte. Sarà martedì la riunione decisiva della giunta regionale, in cui l’assessore alla sanità Antonio Saitta proporrà e probabilmente farà votare il declassamento degli ospedali di Tortona e Acqui Terme, che di conseguenza perderanno il Dea di primo livello, ovvero dipartimento di emergenza e accettazione da cui conseguirà il declassamento del pronto soccorso, la chiusura di neurologia, pediatria, rianimazione, cardiologia e successivamente la contrazione di altri reparti e servizi, in favore delle strutture di Novi Ligure, Alessandria e Casale Monferrato, che resteranno le principali in provincia.

Si mobilitano la politica locale e i comitati civici, che hanno promosso diverse e partecipate raccolte firme, gli iscritti Pd di Tortona hanno deciso di restituire le tesse, si prevede l’eventualità di un ricorso al Tar, ma in sostanza poche di queste reazioni potranno avere esito positivo, se la volontà politica regionale è stata espressa. E così la giunta di centro sinistra Chiamparino del Piemonte passerà alla storia per avere messo in atto quello che la giunta Cota di centro destra aveva forse pianificato ma mai attuato, ovvero la chiusura di ospedali per risparmi economici.

Una contraddizione enorme con i valori fondanti d
ello stesso centro sinistra, che ha la sua ragione di essere proprio nella tutela e estensione dei servizi pubblici essenziali, che basa buona parte del suo blocco sociale in operatori e utenti dei servizi stessi, che manda a quel paese le prospettive politiche della sua stessa coalizione in una città come Tortona frescamente conquistata quest’anno alle elezioni dopo 15 anni di governo cittadino di centro destra. Il centro sinistra piemontese inoltre rinnega le promesse dello stesso Sergio Chiamparino che in campagna elettorale visitò proprio l’ospedale e si impegnò in interviste anche al nostro giornale in cui garantiva la tutela dei servizi sanitari di Tortona.

Questa sera alle 21 la riunione alle 21 in sala Romita del municipio per il comitato civico promosso dal sindaco Gianluca Bardo
ne: occorre organizzare in fretta azioni a difesa, ma in meno di 24 ore disponibili la sensazione è che sarà solo una carta di facciata senza speranze. La politica regionale ha già deciso cosa sarà della sanità locale. E anche se in passato la giunta Berutti ha provato a tamponare, ottenendo l’ospedale di cardine con Novi di fatto facendo congelare una decisione già nell’aria da anni, la sensazione che non si sia fatto abbastanza e che altre sponde abbiano pesato di più è netta. Anche eprchè l’ospedale di Novi Ligure non ha molti dei reparti citati, mentre a Tortona operano in sedi efficienti, con macchine d’avanguardia e primari preparati. Da qui l’ipotesi del danno erariale per il ricorso al Tar. Ma se la Regione dimostrerà che le spese per dotare di tali reparti il nosocomio novese saranno inferiori ai risparmi conseguiti, ecco che anche l’arma del ricorso amministrativo risulterà spuntata. 

Le azioni ipotizzate in questi giorni suonano più come un modo di lavarsi la coscienza e non lasciare nulla di intentato da parte di una giunta comunale insediatasi solo da pochi mesi e che non ha certamente alcun grado di responsabilità nella vicenda dell’ospedale. Ma lo stesso centro sinistra anche tortonese ha gravi responsabilità negli anni passati, non con l’attuale sindaco ma con altri esponenti che nell’ultimo lustro hanno operato a livello provinciale e regionale, nel non avere fatot le mosse giuste per evitare questa situazione. In particolare, al cittadino risulta inspiegabile come certe azioni vengano tuttora motivate addossando responsabilità a filiere interne agli organi del Pd, con personaggi noti solo agli iscritti che gestiscono realtà provinciali e regionali, totalmente ignoti ai cittadini e mai eletti attraverso le urne. Incredibile come il potere di questi personaggi venga descritto come ampiamente superiore a quello degli eletti. E incredibile come, a seconda della corrente a cui ciascun esponente appartiene, descriva come il diavolo il personaggio del medesimo partito che opera a livello superiore a quello comunale se appartiene alla cordata invisa al politico stesso. insomma, il solito balletto di responsabilità e i soliti fratelli coltelli. 

 

 

 
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