Ospedali: salta la visita di Chiamparino e la protesta dei sindaci. Ma c’è tempo…
Home
Stefano Brocchetti - redazione@tortonaonline.net  
21 Novembre 2014
ore
00:00 Logo Newsguard

Ospedali: salta la visita di Chiamparino e la protesta dei sindaci. Ma c’è tempo…

Dopo l'approvazione in giunta regionale del piano sanitario, nel quale si prevede il declassamento degli ospedali di Tortona e Acqui Terme, le reazioni oscillano tra protesta e riflessione

Dopo l'approvazione in giunta regionale del piano sanitario, nel quale si prevede il declassamento degli ospedali di Tortona e Acqui Terme, le reazioni oscillano tra protesta e riflessione

 PROVINCIA – Dopo l’approvazione in giunta regionale del piano sanitario, nel quale si prevede il declassamento degli ospedali di Tortona e Acqui Terme, le reazioni oscillano tra protesta e riflessione. L’annullamento dell’incontro di Sergio Chiamparino con i sindaci colpiti dall’alluvione inizialmente programmata per venerdì ad Alessandria probabilmente è legato, oltre che all’indubbia urgenza di portare conforto alle famiglie delle vittime Eternit a Casale Monferrato dopo la sentenza di prescrizione del reato, anche a qualche ipotetica fuga di notizie dal territorio: i sindaci dei comuni tortonesi e acquesi coinvolti dai tagli ospedalieri stavano infatti progettando un’azione eclatante come la consegna delle fasce tricolori in segno di protesta. L’azione di protesta è quindi saltata, ma qualcos’altro di simbolico potrebbe avvenire prossimamente.

 Dal punto di vista dell’azione, uno spiraglio consistente viene individuato da più parti nella decisione, modificata rispetto alla prima bozza presentata dall’assessore Antonio Saitta in commissione, di accorpare l’ambito di Tortona con quello di Novi Ligure e non con Alessandria. Da un lato questo abbinamento ricalca quello dell’attuale ospedale di cardine e quindi potrebbe dare modo ai decisori locali di confrontarsi sulla base dell’esistente e non solo sulla base dei calcoli economici del piano sanitario, dall’altro garantirebbe, anche se dovesse andare a regime il declassamento del dipartimento di emergenza per cui Tortona perderebbe rianimazione, pediatria, cardiologia, neurologia, almeno una maggiore tutela per gli altri reparti, visto che i migliori potrebbe continuare ad operare nella struttura tortonese, mentre in caso di accorpamento con l’ospedale hub di Alessandria sarebbe stato molto probabile il loro passaggio nella struttura di livello superiore nel capoluogo. Sarà quindi in questa direzione che si concentreranno gli sforzi politici.

Intanto la tempistica consente il tempo di imbastire azioni del caso a ragion veduta: l’esecutività e il dettaglio della revisione del piano ospedaliero dovrà essere concretizzata dai nuovi vertici alessandrini di Asl e Aso, che non sono ancora stati nominati. Tra quindi il momento di presa in carico della nomina e le prime decisioni concrete passeranno quindi ancora diversi mesi, per cui almeno fino alla primavera inoltrata prossima non ci saranno sviluppi concreti. E poi prima dell’implementazione ci saranno ancora altri mesi. Il tempo di organizzare un’azione efficace quindi esiste. Il consigliere regionale Massimo Berutti ha anche chiesto un consiglio regionale aperto sul tema. Poi molto toccherà anche alla disponibilità a discutere degli interlocutori sanitari e politici.  

Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione