Nasce la “Rete civica popolare” per “educare” cittadini e politica
Il Movimento Civico Popolare (Mcp) di Novi Ligure e il Movimento Progetto Piemonte (Mpp) di Casale Monferrato uniscono le forze con altri territori della provincia per dare vita ad una "Rete civica popolare" che torni a dare la parola ai "cives" in una operazione di "educazione civica" della società, ma anche della stessa classe politica
Il Movimento Civico Popolare (Mcp) di Novi Ligure e il Movimento Progetto Piemonte (Mpp) di Casale Monferrato uniscono le forze con altri territori della provincia per dare vita ad una "Rete civica popolare" che torni a dare la parola ai "cives" in una operazione di "educazione civica" della società, ma anche della stessa classe politica
Una voglia di agire, “partendo dal basso”, dando cioè voce ai cittadini, alla “partecipazione popolare” che si è fatta sentire nella sua concretezza dopo l’esito del rinnovo del Consiglio Provinciale. “Ancora una volta abbiamo assistito alla spartizione tra i partiti, senza alcun esito di miglioramento per le piccole realtà, i piccoli comuni”. La volontà di questo nuovo gruppo è quello di “educare” tanto i cittadini, quanto la politica, ovvero gli amministratori all’interno dei Consigli comunali cittadini, che sono stati eletti dal popolo e che devono rappresentare la voce dei propri elettori. Un invito quindi non per le “liste civiche civetta” che sono di sostegno a questo o a quel partito politico (sia di destra, di sinistra, di centro…) ma per i cittadini, coloro che vogliono fare politica partendo da quelle che sono le esigenze di una comunità. Ascoltando quindi la società civile. Un’azione di “educazione civica”, insomma, portando cioè alla consapevolezza del potere civico che un consigliere comunale ha nel proprio territorio, nel proprio comune. “Noi abbiamo il modo di fare la minoranza, ma che deve essere propositiva” spiega Iaretti.
La nuova Rete civica popolare presenta così il proprio “Manifesto di buona politica”, che richiama in primis tutte le forme di democrazia diretta (consultazioni, petizioni, proposte di legge di iniziativa popolare) e referendarie. Si impegna alla “presenza sul territorio, in stretto collegamento con i cittadini che devono prenderne parte e partecipare e che devono coinvolgere le realtà tutte, anche quelle periferiche, marginali e magari di piccole dimensioni”. Insomma è necessario “unirsi e fare rete, coinvolgere i cittadini e pensare alla creazione (soprattutto nei comuni minori) di un bilancio partecipativo”. L’obiettivo è quello di raccogliere sotto il proprio raggio di azione tutta la provincia alessandrina: e così per iniziare si partirà da Valenza, che insieme ad altri piccoli centri, sarà la prossima a doversi tuffare nel tram tram delle elezioni nella prossima primavera 2015. “Inizieremo da lì, inserendoci in quel territorio per iniziare a conoscerlo e a farci conoscere”.
E proprio nella logica del fare rete, dell’unione, è il risultato della sentenza Eternit a fare scuola e a dare il buon esempio: così come a Casale si è tenuto un Consiglio comunale aperto, “sarebbe bello che tutti i Consigli comunali in uno stesso giorno votassero un ordine del giorno a sostegno della causa che non è solo casalese, ma che tocca tutto il nostro territorio”. “Io a Novi Ligure lo proporrò – ha sottolineato la consigliera – perché è questo il modo di fare politica, di unire un intero territorio in una battaglia che domani potrebbe diventare pane di qualcun’altro”.