No Tav: “Meno grandi opere, più ospedali”
Il comitato No Tav ha illustrato l'impatto delle grandi opere sul dissesto idrogeologico connsso alle recenti alluvioni. E calcolano che i costi del Terzo Valico equivalgono a quelli occorrenti per costruire un ospedale da 600 posti
Il comitato No Tav ha illustrato l'impatto delle grandi opere sul dissesto idrogeologico connsso alle recenti alluvioni. E calcolano che i costi del Terzo Valico equivalgono a quelli occorrenti per costruire un ospedale da 600 posti
Tortona ed il tortonese risultano l’ennesimo territorio devastato, come hanno dimostrato le foto proiettate in sala della città e dei dintorni dopo la recente alluvione, anche e soprattutto in prossimità dei lavori e delle aree interessate dal Tav, come la tangenziale e la cava Montemerla allagata. “Non sarebbe più urgente spendere per tutelare la sanità pubblica, visto il rischio di declassamento dell’ospedale?”, chiedono i NoTAv locali: “Lotta per la sanità pubblica/diritto alla salute e lotta contro il Tav sono intrecciate, nell’ottica di un modello di sviluppo e di vita diverso: con i fondi stanziati per 2,5 Km di Terzo Valico si potrebbero avere un ospedale da 600 posti letto, 18 sale operatorie e 180 ambulatori”.