No Tav: “Meno grandi opere, più ospedali”
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Stefano Brocchetti - redazione@tortonaonline.net  
19 Dicembre 2014
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No Tav: “Meno grandi opere, più ospedali”

Il comitato No Tav ha illustrato l'impatto delle grandi opere sul dissesto idrogeologico connsso alle recenti alluvioni. E calcolano che i costi del Terzo Valico equivalgono a quelli occorrenti per costruire un ospedale da 600 posti

Il comitato No Tav ha illustrato l'impatto delle grandi opere sul dissesto idrogeologico connsso alle recenti alluvioni. E calcolano che i costi del Terzo Valico equivalgono a quelli occorrenti per costruire un ospedale da 600 posti

TORTONA – Buona riuscita dell’assemblea pubblica su dissesto idrogeologico e Tav Terzo Valico organizzata dal comitato No Tav Tortona venerdì scorso, 12 dicembre: è stato evidenziato dal comitato come l’opera a loro giudizio sia “tutt’altro che fondamentale, come testimonia il calo di commesse presso le aziende di logistica, e come il costo dell’opera sia spropositato, per più di 6 miliardi di euro, che potrebbero essere destinati al welfare e alla sanità, alla scuola, al lavoro, alla manutenzione e alla messa in sicurezza del territorio”.

Tortona ed il tortonese risultano l’ennesimo territorio devastato, come hanno dimostrato le foto proiettate in sala della città e dei dintorni dopo la recente alluvione, anche e soprattutto in prossimità dei lavori e delle aree interessate dal Tav, come la tangenziale e la cava Montemerla allagata. “Non sarebbe  più urgente spendere per tutelare la sanità pubblica, visto il rischio di declassamento dell’ospedale?”, chiedono i NoTAv locali: “Lotta per la sanità pubblica/diritto alla salute e lotta contro il Tav sono intrecciate, nell’ottica di un modello di sviluppo e di vita diverso: con i fondi stanziati per 2,5 Km di Terzo Valico si potrebbero avere un ospedale da 600 posti letto, 18 sale operatorie e 180 ambulatori”.

 

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