Se n’è andato uno degli uomini-simbolo del commercio novese
Massimo Angelo Cogni, 42 anni, titolare dei noti negozi di calzature che a Novi Ligure e a Tortona portano il suo nome, si è tolto la vita sabato 3 gennaio, gettandosi nel vuoto da un viadotto dellautostrada a Sanremo. Era l'erede di una "dinastia" partita da Serravalle Scrivia quasi un secolo fa
Massimo Angelo Cogni, 42 anni, titolare dei noti negozi di calzature che a Novi Ligure e a Tortona portano il suo nome, si è tolto la vita sabato 3 gennaio, gettandosi nel vuoto da un viadotto dell?autostrada a Sanremo. Era l'erede di una "dinastia" partita da Serravalle Scrivia quasi un secolo fa
Il commerciante, che insieme al cugino Michele gestiva i due negozi di Novi Ligure e di Tortona in via Emilia, era profondamente legato a queste due città, non solo per motivi lavorativi: anche se residente a Novi era infatti nato a Tortona. La “dinastia” dei Cogni è però partita da Serravalle Scrivia, dove nel 1920 Ernesto apre il primo negozio di calzolaio e rivendita di calzature. Successivamente i figli Davide e Mauro proseguirono e consolidarono l’attività con l’apertura dei punti vendita di Novi Ligure (1946) e Tortona (1972), che erano poi stati affidati a Massimo e Michele.
Il negoziante novese non ha lasciato biglietti o lettere per spiegare i motivi del tragico gesto, che potrebbe essere legato a una crisi depressiva. Cogni non era sposato, non aveva figli e viveva con alcuni parenti in una villa nella zona della Maina, sulle prime colline di Novi.
Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, Massimo Cogni intorno alle 8 del mattino avrebbe accostato la propria auto – una Audi A6 – in una piazzola dell’Autofiori, in provincia di Imperia, tra Taggia e Sanremo, poi avrebbe raggiunto a piedi il vicino viadotto di Cascine, nei pressi di Bussana Vecchia, avrebbe scavalcato il guardrail e la rete di recinzione nel punto più alto del ponte e si sarebbe lasciato cadere di sotto.
Sul posto, oltre alla polizia stradale, sono intervenuti i vigili del fuoco, l’ambulanza del 118 e il personale della Adf, la società che gestisce la cosiddetta autostrada dei fiori. Per il 42enne però non c’era più nulla da fare: è deceduto all’istante, dopo un volo di circa cinquanta metri. Il cadavere del commerciante si trova ora alla camera mortuaria dell’ospedale di Sanremo, in attesa delle decisioni della magistratura imperiese.