Derthona: si dimette anche Domenicali
La decisione imprevista del neo tecnico che dopo una sola partita sceglie di abbandonare la panchina lascia i leoncelli nel caos: "Ci sono problematiche organizzative che non mi permettono di lavorare come vorrei" il laconico commento di Domenicali. Ora riparte il totomister
La decisione imprevista del neo tecnico che dopo una sola partita sceglie di abbandonare la panchina lascia i leoncelli nel caos: "Ci sono problematiche organizzative che non mi permettono di lavorare come vorrei" il laconico commento di Domenicali. Ora riparte il totomister
TORTONA – Non c’è pace fra i cipressi: parafrasando un famoso adagio possiamo descrivere quella che per il Derthona calcio è tutto tranne che l’annata tranquilla che il cambio di proprietà sembrava suggerire, perchè anche Domenicali dopo solo una gara sulla panchina dei leoni ha rassegnato le dimissioni.
La decisione ha ovviamente preso di sorpresa i tifosi che si aspettavano grandi cose dal tecnico memori della sua prima esperienza sulla panchina tortonese, ma soprattutto ha gettato ancora una volta nel caos la parte sportiva della società. Ora servirà trovare nel minor tempo possibile un sostituto perchè la gara di domenica ad Arma di Taggia con l’Argentina – posticipata alle 15 su richiesta della società ligure – è un altro spareggio salvezza che sarebbe meglio non perdere per rimanere attaccati al treno salvezza che in questo momento dista già la bellezza di cinque punti. “Non voglio entrare in polemica con la società – questo il commento di Domenicali raggiunto telefonicamente in serata – ma non sono il condottiero adatto e credo che chi verrà dopo di me, potrà sfruttare appieno una squadra con delle potenzialità intrinseche. Purtroppo però se si ingaggia un professionista lo si deve dotare di un sistema in grado di supportare il lavoro, e se ne devono seguire le indicazioni tecniche rinforzando una rosa ancora migliorabile sotto certi punti di vista. Sino ad oggi ci eravamo allenati al Paghisano dato che le giovanili erano a riposo, quando poi con il ripristino dell’attività giovanile il campo alternativo – non potendo ovviamente utilizzare il Coppi – non è praticabile, allora insorgono problematiche irrisolvibili. La società così com’è non mi permette un certo tipo di lavoro, e per questo non la condanno assolutamente, ma le strutture adeguate servono in un contesto importante come questa città se si vuole raggiungere l’obiettivo della salvezza. Le mie dimissioni arrivano quindi dopo aver constatato con mano alcune lacune di cui ho discusso con la società ancora nel pomeriggio di lunedì.”
Salgono così a trenta gli allenatori sedutisi sulla panchina bianconera nelle ultime sette stagioni, se si considerano anche i ritorni ed ogni tipo di previsione sul nuovo allenatore sembra portare già con sé sufficienti indicazioni negative da lasciare quantomeno perplessi: al momento sembrerebbero in pole Roberto Scarnecchia – che già lo scorso anno arrivò in una situazione simile e riuscì a guadagnare la salvezza -, un ritorno dopo solo una gara di Simone Banchieri o la ricerca di opzioni più esotiche ma meno proponibili; Mango, uno dei possibili candidati si è nel frattempo accasato alla Novese, ed il novero di allenatori capaci di una simile impresa è ridottissimo in questa fase del mercato dove ormai i giochi appaiono fatti. Non resta che aspettare la prossima puntata di questa telenovela che non manca di appassionare con interpreti e situazioni nuove ogni anno.