Licenziamenti e trasferimenti in vista per i lavoratori Asmt di Tortona
Situazione drammatica per gli 8 lavoratori dell'Asmt di Tortona, che si occupa della rete di distribuzione del gas. Acquisita dall'azienda Sime, oggi alcuni di loro rischiamo il licenziamento e altri il trasferimento nella sede centrale dell'azienda, a Crema. A lanciare l'allarme sono i tre sindacati Cgil, Cisl e Uil
Situazione drammatica per gli 8 lavoratori dell'Asmt di Tortona, che si occupa della rete di distribuzione del gas. Acquisita dall'azienda Sime, oggi alcuni di loro rischiamo il licenziamento e altri il trasferimento nella sede centrale dell'azienda, a Crema. A lanciare l'allarme sono i tre sindacati Cgil, Cisl e Uil
La gara del gas nella città tortonese è come altrove ferma alle partenze. E questa situazione lascia nel limbo i lavoratori: “secondo quando scritto nel decreto ministeriale che regola questo settore, i lavoratori dovrebbero rientrare ed essere assunti nuovamente nella ditta che prenderà questo ramo della distribuzione del gas”. Un aspetto accertato anche dai tavoli svolti in Prefettura, che sembrano essere stati definiti invece dall’azienda come “un punto di vista, un’opinione del Ministero”. Il grosso problema che questa vicenda solleva – almeno secondo le rappresentanze sindacali – è il mancato rispetto di regole, il cattivo esempio che questo caso può dare. “E’ la classica pallina di neve che si tramuta in valanga travolgendo questo settore anche in altre realtà” ha spiegato Parodi (Cgil). “Avevamo chiesto alle diverse amministrazioni un accordo con delle clausole di salvaguardia per i dipendenti nel caso qualche società avesse acquistato prima della gara. Oltre che la modifica di un addetto ogni 1200 rubinetti, anziché ogni 1500 come previsto per norma” ha spiegato Bricola (Uil). I Comuni di Alessandria e Casale Monferrato hanno accettato, mentre da Tortona “solo parole”.
Se come il solito i primi a subire gli effetti di queste scelte aziendali sono i dipendenti, non si può non guardare anche all’efficacia e alla qualità del servizio. “Fino ad oggi questi servizi erano gestiti da addetti interni, alcuni vi lavoravano da una vita – ha concluso Cavallaretto (Cisl) – Oggi con l’appalto ad imprese locali chissà se sarà più cosi?”. O se a subire le conseguenze, dopo i lavoratori, saranno anche i cittadini.