Riparte il Progetto di screening andrologico per le scuole superiori
Un altro anno di "prevenzione" per gli studenti delle scuole superiori della Provincia grazie alla ripresa- da marzo - del Progetto P.A.S.S. di screening andrologico. Un'iniziativa tra prevenzione e diagnosi, organizzata dal dottor Montefiore, con il sostegno economico di Rotary Club e Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria
Un altro anno di "prevenzione" per gli studenti delle scuole superiori della Provincia grazie alla ripresa- da marzo - del Progetto P.A.S.S. di screening andrologico. Un'iniziativa tra prevenzione e diagnosi, organizzata dal dottor Montefiore, con il sostegno economico di Rotary Club e Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria
“Due gli obiettivi: prevenzione e diagnosi – come spiega il dottor Montefiore – Cosi come due sono le fasi di azione nelle scuole superiori. La prima è una fase di tipo educativo, ovvero informativa e divulgativa per ragazzi e ragazze di quelle che sono le malattie trasmissibili e le patologie”. La seconda fase è quella invece dedicata ai “maschietti”: è una fase clinica/diagnostica. A seguito di un questionario i ragazzi possono sottoporsi ad una visita medica andrologica. “Si tratta di una materia a lungo trascurata – spiega Montefiore – soprattutto dopo l’abolizione delle visita di leva, che in passato costituiva l’unica forma di verifica su larga scala. Questa è la motivazione che sta alla base di questo progetto”. Alcuni studi indicano che molte patologie responsabili di infertilità di coppia sono evidenziabili già in età puberale, ma restano misconosciute o ignorate per molto tempo.
E a darne una conferma sono anche i dati statistici ricavati da questi anni di progetto di screening (dal 2009, quando è partito, al 2014): tra le scuole di Alessandria, Novi Ligure, Ovada, Tortona e Acqui Terme i ragazzi sono stati in questi anno 4000. Su mille ragazzi maschi il 50% è stato visitato e di questi il 42% (come media) presentava delle patologie andrologiche. “Il dato interessante – prosegue Montefiore – è che solo il 12% degli affetti da patologie erano già stati visitati da medici. Il 90% mai visto da nessuno, che significa che non sapeva di avere quella determinata patologia”. Il primo obiettivo è proprio quello della cosiddetta “diagnosi precoce”. Oltre la metà dei casi ha sviluppato patologie legate al varicocele, responsabile del 50% dell’infertilità maschile.
“Per il terzo anno consecutivo la Fondazione sostiene questo progetto P.A.S.S – commenta il presidente Taverna – e i risultati e il coinvolgimento dimostrano che abbiamo colto nel segno e che questa attività di prevenzione va a colmare una lacuna che riguarda direttamente la salute ed il futuro delle giovani generazioni”. “Il nostro impegno – dichiara Mario Visca, presidente del Rotary Club di Alessandria – sarà rinnovare questa iniziativa partita sotto la presidenza di Debora Paglieri, che mi ha preceduto e che sarà perseguita anche dal mio successore nel prossimo anno 2015-2016, da Stefano Bigini”. Un’iniziativa lodata dall’ospedale, dall’azienda ospedaliera, dal comune di Alessandria, rappresentato dall’assessore Claudio Lombardi e dal direttore di Urologia di Alessandria, dottor Serao. Un progetto sostenuto grazie al contributo economico di Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria per il 50%, mentre l’altra metà dal Rotary Club per una somma di impegno economico complessivo pari a 12 mila euro.