Chi era Guido Ghisolfi
Ripercorriamo insieme la storia dell'importante imprenditore tortonese, dagli inizi alla sfida del bioetanolo, dall'attività politica alle relazioni principali in campo economico
Ripercorriamo insieme la storia dell'importante imprenditore tortonese, dagli inizi alla sfida del bioetanolo, dall'attività politica alle relazioni principali in campo economico
Già a partire dagli anni 70 l’impresa si afferma come leader nella produzioni di pet e imballaggi in plastica: oggi rappresenta il secondo polo chimico italiano (di cui Guido Ghisolfi era diventato vicepresidente), una multinazionale da oltre 3 miliardi di dollari di fatturato e migliaia di collaboratori, divisi nei diversi stabilimenti del gruppo in Brasile, Cina, India, Messico e Stati Uniti.
Dal Pet al bioetanolo
Imprenditore innovatore e coraggioso, dal 2004 Ghisolfi acquista la Chemtex Italia con l’obiettivo successivo di fondere insieme la produzione di prodotti chimici della Mossi & Ghisolfi con le energie provenienti da fonti rinnovabili di seconda generazione. La sua sfida parte dall’idea di poter produrre energia in maniera continuativa e sostenibile senza togliere spazio ai campi destinati all’agricoltura ma sfruttando le biomasse inutilizzate, come le canne che crescono spontaneamente ai lati delle strade. Per questo ambizioso progetto, che lo porta a brevettare la tecnologia Proesa (diventando nel 2011 presidente e amministratore delegato della Beta Renewables spa), Ghisolfi assume 250 giovani ricercatori e investe in ricerca e sviluppo 200 milioni di euro, con l’obiettivo di iniziare la produzione entro pochi anni.
La prima sfida di Crescentino
Dopo aver tentato a lungo, invano, di insediare il primo centro di sviluppo del bioetanolo in provincia di Alessandria, sceglie Crescentino, comunque in Piemonte e non troppo lontano da casa, come base per il primo vero e proprio esperimento, iniziato a cavallo fra il 2011 e il 2012. Il suo obiettivo sarebbe stato ora quello di espandere l’attività con altre sedi e progetti, come quello delle bioraffinerie in Sardegna, nell’impianto di Portovesme, per arrivare ad aprire nel mondo 2500 nuovi impianti nei prossimi anni.
I suoi legami con il territorio e la politica
Da sempre orgoglioso del suo legame con il territorio, ha voluto mantenere in Italia il cuore e il cervello delle sue attività. Nel tortonese e nell’alessandrino ha investito in numerose attività culturali, sportive, legate al mondo del volontariato, spesso preferendo restare anonimo. Schivo dai riflettori ma non timido, ha intrecciato nel tempo numerose amicizie di peso sia in ambito economico che politico. Con la tessera del Partito Democratico, talvolta pronto a critiche anche aspre per spronare i compagni di partito, ha partecipato alle prime edizioni della Leopolda, portando idee precise per rilanciare l’impresa in Italia, finanziato la campagna elettorale per diventare governatore del Piemonte di Sergio Chiamparino, amico di lunga data, e soprattutto di Matteo Renzi, “l’uomo giusto per innovare un sistemare Italia che ha bisogno di profondi cambiamenti” e per il quale risulterà essere il secondo contributore in assoluto, restandone amico e consigliere informale.
Fra le amicizie note quella con Fabrizio Palenzona, ex sindaco di Tortona e presidente della Provincia di Alessandria, oggi reggente in Unicredit e membro di numerissimi cda di prestigio e il gruppo Gavio, altra famiglia tortonese, fra i big nel mondo delle costruzioni e dell’amministrazione delle reti autostradali.
Dal 2010 Guido Ghisolfi ha partecipato all’avventura della società editrice di AlessandriaNews, NoviOnline, TortonaOnline, OvadaOnline, AcquiNews, ValenzaNews, CasaleNotizie e dei settimanali Il Novese e L’Ovadese.
Lascia la moglie e 4 figli.