Sassi dal cavalcavia, torna la paura
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18 Marzo 2015
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Sassi dal cavalcavia, torna la paura

Una sassaiola scatenata sull'A7 ha seminato il panico tra gli automobilisti: una pioggia di pietre, forse prese dalla massicciata della ferrovia, ha colpito molte autoveicoli e camion. E intanto, poco distante, un altro atto vandalico fa paura: sulle rotaie, coperchi di cemento

Una sassaiola scatenata sull'A7 ha seminato il panico tra gli automobilisti: una pioggia di pietre, forse prese dalla massicciata della ferrovia, ha colpito molte autoveicoli e camion. E intanto, poco distante, un altro atto vandalico fa paura: sulle rotaie, coperchi di cemento

CRONACA – Una sassaiola improvvisa, che ha colpito circa otto autoveicoli. Era il pomeriggio di lunedì 16 marzo, quando nel tratto di A7 compreso tra Zinasco e Pieve Albignola si è scatenato il panico: ora di punta, strada trafficata e, all’improvviso, una pioggia di pietre e di lastre di acciaio chiodato, si è abbattuta con violenza sugli automobilisti, inermi.

Qualcuno è riuscito a schivare i sassi, altri sono stati colpiti di striscio. Un sampietrino avrebbe sfondato il parabrezza di un camion, altri avrebbero colpito ben 7 auto. Tanta paura, insomma, ma per fortuna nessun ferito. La preoccupazione, però, resta alta, soprattutto perché pare che non sia la prima volta, negli ultimi tempi, che nella zona si verificano simili episodi.

“Noi testimoni abbiamo visto distintamente i due ragazzi, vestiti di nero prendere la mira e lanciare grossi oggetti sulle auto – raccontano su Kontrokultura due giovani – e abbiamo sperato che la tragedia non si consumasse sotto i nostri occhi. Per fortuna a parte specchietti rotti, gomme a terra e un terribile spavento, non ci sono stati feriti. Un testimone racconta che la nostra auto è stata “miracolata”… abbiamo rischiato forse di non essere qui a raccontarvi l’accaduto”.
 

Sul posto, la Polizia Stradale e i Carabinieri di Sannazzaro, chiamati dagli automobilisti che, dopo essere riusciti, miracolosamente, a non perdere il controllo delle autovetture, si sono fermati nelle piazzole di sosta e nella corsia di emergenza e poi, a passo d’uomo, hanno raggiunto il più vicino autogrill. Attimi interminabili, di tensione e paura, cui sono seguiti i tentativi di identificazione dei due, forse giovani. 
 
Resta ancora da chiarire un altro fatto, compiuto a poche centinaia di metri dal luogo del lancio. Come riporta La Provincia Pavese, infatti, qualcuno avrebbe messo sulle rotaie coperchi di cemento, lunghi circa un metro e larghi un paio di spanne, utilizzati per coprire i cavi elettrici che collegano i passaggi a livello. “Il macchinista del treno, lungo la tratta Alessandria-Torreberetti-Pavia, è riuscito a fermarsi in tempo e ha spostato gli ostacoli, scongiurando così il deragliamento del convoglio – scrivono – Non si esclude che a piazzare sui binari i blocchi di cemento siano state le stesse mani che hanno lanciato pietre dal cavalcavia ferroviario. Le verifiche della polizia stradale di Assago, intervenuta subito in autostrada, sono ancora in corso”.
 
Eppure la paura c’è. La memoria di molti, infatti, è tornata indietro di diciotto anni, al giorno di Santo Stefano del 1996, quando Maria Letizia Berdini, trentunenne, era stata uccisa da una pioggia di sassi, lanciati dal cavalcavia di Tortona dalla “banda della Cavallosa”.
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