“Lotta biologica alle zanzare”: Alessandria investe 40 mila euro
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“Lotta biologica alle zanzare”: Alessandria investe 40 mila euro

Come lo scorso anno il progetto di lotta biologica alle zanzare è affidata ad Ipla, avvalendosi della Regione Piemonte. Alessandria per questo anno mette a budget 40 mila euro e amplia il raggio di paesi che aderiscono: sono 24 tra il capoluogo e i paesi limitrofi della provincia

Come lo scorso anno il progetto di lotta biologica alle zanzare è affidata ad Ipla, avvalendosi della Regione Piemonte. Alessandria per questo anno mette a budget 40 mila euro e amplia il raggio di paesi che aderiscono: sono 24 tra il capoluogo e i paesi limitrofi della provincia

  PROVINCIA – Lo scorso anno il progetto di lotta biologica alle zanzare gestita dalla ditta Ipla, in un progetto di più ampio raggio con la Regione Piemonte ha dato i suoi frutti: “abbiamo risparmiato a bilancio rispetto al budget previsto, spendendo poco più di 30 mila euro” ha spiegato l’assessore Claudio Lombardi. E così quest’anno l’attività sarà ripresa allo stesso modo, anzi mettendo in preventivo di spesa qualche euro in più, 40 mila, stessa somma questo anno stanziata dalla città di Torino. Cifre ben lontane da quelle che veniva spese prima di rientrare in questo progetto regionale: “si arrivava a spenderne 150 mila e a dover anticipare le somme anche degli altri comuni limitrofi che aderivano, con rimborsi sempre in ritardo”.

Alessandria segna quindi una “inversione di tendenza” come spiegano i due tecnici dell’Ipla, Igor Boni e Paolo Roberto: investe qualcosa di più e con questa sua politica… avvicina al progetto anche altri comuni della provincia. “In totale questo anno sono 24 i comuni che hanno aderito oltre al capoluogo: Alluvioni Cambiò, Alzano Scrivia, Basaluzzo, Bosco Marengo, Castellazzo Bormida, Castelnuovo Scrivia, Castelspina, Fresonara, Frugarolo, Guazzora, Isola Sant’Antonio, Molino dei Torti, Montecastello, Ovada, Pasturana, Pietra Marazzi, Piovera, Rivarone, Sale, Tagliolo Monferrato, Capriata d’Orba, Tassarolo, Francavilla Bisio”.

Una inversione di tendenza ancora più significativa vista la campagna di lotta alle zanzare ancora più difficile in questo 2015. “la mancanza di risorse in Regione ha bloccato per quest’anno la lotta biologica in risaia. E’ la prima volta che non viene fatta, ma dipende dal prelievo di risorse sul 2015 già lo scorso anno, in cui non si riuscivano a coprire i costi”. Così per il 2015 ci si dovrà accontentare della lotta biologica alle zanzare solo “urbana”. Nel complesso i 24 paesi dell’alessandrino mettono a disposizione 100 mila euro, mentre altri 100 mila arrivano come contributo del Piemonte. Quasi 200 mila euro che Ipla investe in prodotti, attrezzature e strumentazioni. “Ovviamente tutto viene fatto con assegnazione per gara pubblica e a ribasso. Per questo alla fine si viene sempre a risparmiare”.

Così come importante è il lavoro di monitoraggio e di “arresto” di possibili focolai di larve operato dai tecnici, altrettanto necessario è l’atteggiamento dei singoli cittadini, la prevenzione: “il 70% delle zanzare tigre arriva da ambiente privato, da giardini, orti, balconi”. Solitamente si agisce con azioni larvicide, ma ad esempio per l’alta migrazione delle zanzare adulte dalla Lomellina “abbiamo provveduto a bloccare il loro viaggio verso sud per un percorso di 26 chilometri – ha spiegato il tecnico di campo di dottor Talbalaghi – con azioni adulticide”.
Un’operazione di prevenzione e di comunicazione a Torino è stata fatta anche nei cimiteri, come hanno spiegato i due tecnici Ipla. “Un cartello nei cimiteri con le buone pratiche per evitare che l’acqua che ristagna nei vasi dei fiori possa diventare focolaio di larve di zanzara”. Un’operazione di prevenzione operata soprattutto tra i giovani: in 914 scuole di tutto il Piemonte sono state dedicate ore di lezione ed è stato consegnato un dvd informativo.
Infine ci sono anche “iniziative di singoli comuni” come Piovera: qui i tombini sono stati coperti da retini che non permettono alle larve di proliferare all’interno, né alle adulte di uscire. Una cosa fattibile anche per Alessandria? “No troppo grande la città, 25 mila tombini che verrebbe davvero a costare cifre esorbitanti”.

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