Gavazzana Blues, tre serate a base di jazz manouche
Anche questanno lassociazione Gavazzana Blues, in collaborazione con la Proloco e la Soms, invita tutti gli appassionati di musica al Gavazzana Blues Festival nella fantastica cornice del Belvedere San Martino. La manifestazione inizierà questa sera, venerdì 7, e si concluderà domenica 9 agosto.
Anche quest?anno l?associazione Gavazzana Blues, in collaborazione con la Proloco e la Soms, invita tutti gli appassionati di musica al Gavazzana Blues Festival nella fantastica cornice del Belvedere San Martino. La manifestazione inizierà questa sera, venerdì 7, e si concluderà domenica 9 agosto.
Questa sera, venerdì 7 agosto, in apertura suonerà il Nicoletta Filella Quartet [nell’immagine a sinistra, Nicoletta Filella]: il progetto nasce in seguito ad una riflessiva e solitaria passeggiata lungo le caratteristiche, suggestive “rues parisienne” di Montmartre, abitate e tenute in vita dalle più svariate note, armonie, melodie che ogni artista da strada produce ispirato o ispirando altrettanti musicisti, poeti, scrittori o semplici passanti.
In seconda serata sarà la volta di Tolga During: nato ad Istanbul nel 1977 e cresciuto in una piccola isola nel nord dell’Olanda da madre turca e padre olandese, Tolga ha cominciato a studiare la chitarra classica all’età di otto anni e qualche anno dopo è passato a quella elettrica realizzando ben presto concerti con le band locali. A diciotto anni si avvicina al jazz e al gipsy manouche di Django Reinhardt, che in quel periodo vive ad Amsterdam. Tolga ha intrapreso una ricerca di nuove sonorità che attingono spesso alla musica orientale. Musica scritta e suonata da Tolga è stata usata per film, programmi televisivi e documentari in tutto il mondo.
Sabato 8 agosto verrà coinvolto tutto il borgo. Sul palco del Belvedere si esibirà, in apertura, una band francese: la Double Scotch. È una formazione jazz swing manouche ispirata all’universo musicale di Django Reinhardt che si è evoluto in Aix en Provence, paese di provenienza della formazione. È un progetto che trae origine dal jazz parigino degli anni quaranta che fonde la melodia europea a quella importata dal swing americano.
A seguire il Black Cat Manouche Quartet, formato da un ensemble di quattro strumenti: fisarmonica, due chitarre e un contrabbasso. Uno spettacolo fatto di musica e parole che accompagnano lo spettatore a ritroso nel tempo facendo assaporare un’esperienza unica e travolgente con ritmi incalzanti melodie sognanti, quelle di un’epoca ormai lontana, quando il jazz si ascoltava e soprattutto si ballava.
Domenica 9 agosto sarà un vero tripudio di attività artistiche dalla “busker music” rappresentata, ad esempio, da Anita Camarella e Davide Facchini, le rassegne di corali con la Corale Novincanto, la banda che ci accompagnerà tra mercatini di vinili circondati dai colori della festa dell’arte con una grande mostra di quadri all’aperto ed una preziosa personale nelle cantine di Casa Sterpi. Come in tutti i festival non poteva mancare la “contaminazione”, quella tutta americana del bluegrass con la Blue Grasshoppers Band di Lorenzo Piccone.
Il concerto di chiusura verrà interpretato dai Gipsy Jazz Circus: un collettivo di artisti appassionati di jazz manouche, uniti nell’intento di mantenere ardente la fiamma del jazz europeo, un quintetto formato da artisti di fama internazionale. Nicolò Apolloni con Manuel Bariani chitarra, Arturo Garra clarinetto, Elena Caligiuri voce, Vito Zeno contrabbasso.