Ferrovie, “Chiuderà la Novi-Tortona. E San Bovo è sul binario morto”
L'allarme è stato lanciato durante l'ultima riunione dell'Apn, l'associazione dei pendolari novesi. "Nel dicembre 2016 dovremo dare l'addio ai treni tra Novi, Pozzolo e Tortona. Intanto a San Bovo gli operai stanno rimuovendo scambi, binari e cavi elettrici: non ci sono più speranze di rilancio dello scalo".
L'allarme è stato lanciato durante l'ultima riunione dell'Apn, l'associazione dei pendolari novesi. "Nel dicembre 2016 dovremo dare l'addio ai treni tra Novi, Pozzolo e Tortona. Intanto a San Bovo gli operai stanno rimuovendo scambi, binari e cavi elettrici: non ci sono più speranze di rilancio dello scalo".
Ma c’è un altro indizio della prossima chiusura della Novi-Tortona: “Rfi ha inviato ai sindacati una comunicazione con cui si invitano i dipendenti che lavorano sulla tratta a procedere con le domande per il ricollocamento in altra sede“, ha affermato il portavoce dei pendolari novesi che viaggiano sulla linea per Milano.
“Altro che rilancio di San Bovo come auspicato dal Comune – ha concluso Pernigotti – lo scalo novese sta per chiudere definitivamente. E la stessa fine tra poco più di un anno farà la linea ferroviaria che collega Novi, Pozzolo e Tortona”.
Il sindaco Rocchino Muliere ha spiegato all’Apn di essere a conoscenza di quanto sta accadendo a San Bovo: “Sappiamo che Rfi vuole procedere allo smantellamento dello scalo. Abbiamo chiesto ufficialmente di sospendere i lavori. Non sarà facile ma l’amministrazione comunale vuole davvero puntare sul rilancio della logistica in quello scalo. È una partita complessa, ma che dobbiamo almeno provare a giocare”.
Complessa è anche la situazione della Arquata-Novi-Tortona-Milano, una linea che da Tortona in poi è finanziata dalla Regione Lombardia. Nel tratto precedente, invece, è di competenza della Regione Piemonte. “Che è in forte ritardo nei pagamenti dovuti a Trenitalia – ha detto il consigliere regionale Paolo Mighetti (M5s) intervenuto all’assemblea – Quindi è comprensibile, anche se non giustificabile, che le Ferrovie favoriscano la tratta lombarda della linea e abbandonino a se stessa quella piemontese”.
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