Alluvione, fondi per 1,5 miliardi e regole certe per gli indennizzi
Fino a 150 mila euro per i privati e fino a 450 mila euro per le aziende che hanno subito danni dagli eventi calamitosi: il consiglio dei ministri dà il via libera alla norma contenuta nella Legge di stabilità
Fino a 150 mila euro per i privati e fino a 450 mila euro per le aziende che hanno subito danni dagli eventi calamitosi: il consiglio dei ministri dà il via libera alla norma contenuta nella Legge di stabilità
“La Legge di Stabilità per il 2016, infatti, ha stanziato un importo molto rilevante (fino a un massimo di 1,5 miliardi di euro) per intervenire con contributi in favore di quanti siano stati colpiti – spiega Bargero – Si tratta di una riforma complessiva della gestione della post emergenza, che completa il percorso già avviato dal Governo Letta”.
Il procedimento richiede due fasi, una prima di raccolta delle richieste di risarcimento corredate da apposita documentazione e una seconda, che consiste nell’erogazione del contributo attraverso il meccanismo della cessione del credito d’imposta. In questo senso, già all’indomani delle alluvioni dell’autunno 2014, molti Comuni si erano attivati per raccogliere la necessaria documentazione e cittadini e aziende erano stati invitati a presentare una scheda per segnalare i danni subiti: così accadde, ad esempio, a Novi Ligure.
Per gli immobili destinati ad abitazione principale, il contributo massimo concesso è pari all’80 per cento dei danni accertati fino a un limite di 150 mila euro (si considerano i danni alle strutture portanti, agli impianti, alle finiture interne ed esterne e ai serramenti); per i beni mobili non registrati il risarcimento massimo sarà di 1.500 euro. Per quanto riguarda le abitazioni diverse da quella principale, il contributo massimo concesso è pari al 50 per cento dei danni, sempre nel limite massimo di 150 mila euro.
In relazione ai danni subiti dalle attività economiche e produttive, il contributo massimo concesso è pari al 50 per cento del valore dei danni all’immobile, e pari all’80 per cento dei danni ai macchinari, alle attrezzature e alle scorte di materie prime, semilavorati e prodotti finiti danneggiati o distrutti. Il limite massimo complessivo è di euro 450 mila euro.