Processo Triangolo, anche il ministero dell’Ambiente vuole costituirsi parte civile
Si è aperto martedì mattina, davanti al giudice del tribunale di Alessandria il processo contro 19 imputati per traffico illecito di rifiuti, a seguito dell'inchiesta Triangolo di Carabinieri e corpo Forestale. Dopo i comuni di Sale e Tortona, anche il ministero dell'Ambiente chiede di costituirsi parte civile. Tutto rinviato a maggio per la mancata notifica ad alcuni imputati
Si è aperto martedì mattina, davanti al giudice del tribunale di Alessandria il processo contro 19 imputati per traffico illecito di rifiuti, a seguito dell'inchiesta ?Triangolo? di Carabinieri e corpo Forestale. Dopo i comuni di Sale e Tortona, anche il ministero dell'Ambiente chiede di costituirsi parte civile. Tutto rinviato a maggio per la mancata notifica ad alcuni imputati
CRONACA – Si è aperto martedì mattina, davanti al giudice del tribunale di Alessandria, il processo contro 19 imputati per traffico illecito di rifiuti, tra Piemonte, Liguria e Lombardia, sotterrate nelle cave del tortonese e dell’alessandrino. L’inchiesta era stata condotta dai carabinieri del Noe e dal corpo forestale della Stato ed aveva portato nel giugno 2015 a numerosi arresti, tra i quali anche imprenditori alessandrini. Si parlò di “veleni” sotterrati in cave dove, successivamente, venne coltivato grano, o in cantieri edili. In aula, davanti al giudice Seddaiu, erano chiamati Giorgio e Alberto Franzosi, titolari del gruppo edile omonimo; Valerio Bonanno, alla guida della Sap; Ugo Busi e Daniela Busi, a capo della Busi Ugo di Castelceriolo (Alessandria); Francesco Paolo Caovilla, di Sarezzano, dipendente della Franzosi Cave; I. C., residente in Svizzera, già amministratore della Ecoge di Genova; Alessandro Cavanna, di Sant’Olcese (Genova), gestore della Ecoge insieme a Gino Mamone, residente ad Avolasca, anch’egli a processo; Sandro Gandini e Andrea Gandini, padre e figlio di Voghera, titolari della Autotrasporti Gandini e della Eurosabbie; Francesco Ruberto e Daniele Ruberto, padre e figlio alla guida delle aziende Idrotecnica, Ruberto Scavi, Ruberto Spa e Immobiliare Patrizia, indagati insieme a Patrizia Guarnieri, moglie di Francesco Ruberto e titolare della Edilderthona; Giorgio e Christian Perasso, di Arquata Scrivia, alla guida della Perasso Giorgio; Mansueto Serreli, di Alessandria, gestore della ex cava Vidori di Tortona per conto di Ruberto; Loredana Zambelli, di Serravalle Scrivia, responsabile del laboratorio Biogest di Novi Ligure; Laura Zerbinati, di Druento (Torino), consulente del gruppo Ruberto.
Aula affollata all’inverosimile al primo piano di palazzo di giustizia, visto il numero degli imputati. Tutto si è risolto in pochi minuti, con un rinvio del giudice al prossimo 30 maggio. Non erano infatti pervenute ad alcuni imputati le notifiche. Intanto, dopo il comune di Sale e quello di Tortona anche il ministero dell’Ambiente si costituirà parte civile, in quanto soggetto “leso” dal presunto traffico di rifiuti.