Allarme gelo sulle vigne: un’altra lunga notte è passata
Danni ingenti nell'Ovadese per le temperature rigide degli ultimi giorni. Resistono meglio le viti più vecchie. Ma la produzione subirà tagli significativi
Danni ingenti nell'Ovadese per le temperature rigide degli ultimi giorni. Resistono meglio le viti più vecchie. Ma la produzione subirà tagli significativi
TAGLIOLO – La Coldiretti parla di danni alla produzione in alcuni casi superiori al 50%. Cammini tra i filari dell’Ovadese e, pur con le dovute differenze, il quadro sembra realistico. Viti bruciate, ma non solo. Anche i prodotti dell’orto, la frutta. “Qui l’altra notte siamo andati sotto lo zero – spiega Piero Tacchino, 82 anni e vignaiolo da 60 nella zona tra Lercaro e Tagliolo – Nella zona bassa tutto è bruciato”. La brina ha attaccato piantine già piuttosto avanti nel loro ciclo per le temperature alte delle settimane precedenti. “Ha fatto un caldo estivo nei primi giorni di aprile – racconta Roberto Porciello che a Tagliolo gestisce Cascina Boccaccio – La produzione del Dolcetto è persa per il 40% – 50%. Speriamo con le giuste condizioni di poterne recuperare una parte per l’anno prossimo”. .jpg)
“Hanno resistito le vigne più vecchie – aggiunge Lidia Carbonetti dell’azienda Rocco di Carpeneto – Quindi Dolcetto e Barbera hanno subito danni margianali. Sono invece compromesse Albarossa e Nebbiolo”. A Montaldo Bormida sembra essere andata meglio. “Chi ha le vigne in alto – spiega Giuseppe Ravera di Cà del Bric – s’è salvato. L’esposizione all’aria ha preservato le vigne. Nel mio caso posso dire di essere stato fortunato, il danno sarà attorno a un 10%. Ma forse qui le temperature sono state meno rigide”.