Chiusura della Novi-Tortona, le Regioni disertano l’incontro con i pendolari
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Elio Defrani - e.defrani@ilnovese.info  
19 Giugno 2017
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Chiusura della Novi-Tortona, le Regioni disertano l’incontro con i pendolari

Alla riunione sulla chiusura per quattro anni della tratta Novi-Tortona i rappresentanti delle tre Regioni interessate non si sono fatti vedere. Dalle ferrovie è arrivata la proposta di istituire un collegamento via pullman. Una soluzione che ai pendolari non piace: "Funziona solo sulla carta"

Alla riunione sulla chiusura per quattro anni della tratta Novi-Tortona i rappresentanti delle tre Regioni interessate non si sono fatti vedere. Dalle ferrovie è arrivata la proposta di istituire un collegamento via pullman. Una soluzione che ai pendolari non piace: "Funziona solo sulla carta"

NOVI LIGURE – Pendolari novesi snobbati dalla Regione Piemonte. La settimana scorsa, alla riunione sulla chiusura della tratta ferroviaria Novi-Tortona, i rappresentanti delle tre Regioni interessate (Piemonte, Liguria e Lombardia) non si sono fatti vedere, annullando l’incontro all’ultimo minuto. Assente pure Trenord, la società che gestisce la linea che partendo da Arquata Scrivia tocca Serravalle, Novi, Pozzolo, Tortona e da lì Voghera, Pavia e infine Milano.

Uno sgarbo dal punto di vista istituzionale e una battuta d’arresto sul fronte tecnico, poiché la riunione era stata convocata appositamente per gestire i disagi che saranno causati dalla chiusura – per quattro anni – della tratta Novi-Tortona, a causa dei lavori del Terzo Valico. C’erano però i tecnici di Rfi, la società proprietaria delle infrastrutture ferroviarie, e il commissario di governo Iolanda Romano. Proprio da lei è arrivata un’assicurazione che i pendolari novesi, rappresentati tra gli altri dal presidente dell’Apn Andrea Pernigotti e dall’assessore comunale ai Trasporti Simone Tedeschi, hanno apprezzato: la Novi-Tortona non sarà chiusa fino a quando non saranno individuate le soluzioni migliori per i viaggiatori.

Anche perché il tempo stringe: l’interruzione della linea doveva scattare il 6 agosto ed è stata posticipata al 4 settembre. Ma non è semplice organizzare un servizio sostitutivo per un periodo così lungo e su una linea già tanto bistrattata.
Dalle ferrovie è arrivata la proposta di istituire un collegamento via pullman. Una soluzione che ai pendolari proprio non piace: «Sulla carta è banale far viaggiare degli autobus tra Novi e Tortona. Ma sappiamo che in realtà spesso i tempi di percorrenza si allungano a causa del traffico e di altri imprevisti», ha detto Pernigotti.

L’Apn vorrebbe una navetta ferroviaria che colleghi Pozzolo ad Arquata via Novi e Serravalle. «Ad Arquata i pendolari potrebbero cambiare e salire sul treno per Milano, che andrebbe direttamente a Tortona saltando Novi e la tratta chiusa – ha detto ancora Pernigotti – Addirittura, ad Arquata sarebbe possibile effettuare in pochi minuti il cambio di pilotina, invertendo il senso di marcia del treno. A quel punto i pendolari non dovrebbero neanche cambiare convoglio».
Sempre l’Apn ha proposto, in alternativa, di riattivare la stazione di Cassano Spinola e di far fermare i treni in partenza da Arquata anche lì: a quel punto basterebbe un bus che colleghi Novi a Cassano.

Le soluzioni insomma sono più di una. Finora però di risposte alle sollecitazioni dei pendolari non ne sono arrivate. Ferrovie e Regioni hanno in mente soprattutto la questione dei costi. La Lombardia, da cui dipende la tratta Novi-Milano, per finanziare i servizi sostitutivi non vuole metterci un euro in più di quanto sta spendendo ora. E il Piemonte, quando si parla di trasporto pubblico, spesso e volentieri si dimentica di Novi così come di Acqui, terre ai margini di una carta geografica troppo vasta perché qualcuno a Torino ci faccia caso. «Allora glielo faremo notare alle prossime elezioni», dicono i pendolari.

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