Tre donne, tre libri e un’infinità di storie da raccontare
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Elio Defrani - e.defrani@ilnovese.info  
21 Giugno 2017
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Tre donne, tre libri e un’infinità di storie da raccontare

Tre donne. Diverse per età, aspetto, provenienza. Diverse per storia personale e diverse per il piglio con cui affrontano il futuro. Ma accomunate da una passione, quella per la scrittura. Sono Aurora Raschillà di Arquata Scrivia, Emanuela Malarei di Serravalle Scrivia e Marisa Giacobbe di Novi Ligure

Tre donne. Diverse per età, aspetto, provenienza. Diverse per storia personale e diverse per il piglio con cui affrontano il futuro. Ma accomunate da una passione, quella per la scrittura. Sono Aurora Raschillà di Arquata Scrivia, Emanuela Malarei di Serravalle Scrivia e Marisa Giacobbe di Novi Ligure

NOVI LIGURE – Tre donne. Diverse per età, aspetto, provenienza. Diverse per storia personale e diverse per il piglio con cui affrontano il futuro. Ma accomunate da una passione, quella per la scrittura. E se hai preso questa malattia c’è solo un modo per liberarti dalla catene che ti trattengono: prendere la penna in mano (o il tablet, di questi tempi) e cominciare a mettere nero su bianco quello che hai dentro.

Aurora Raschillà ha 17 anni e vive ad Arquata Scrivia. Lei il suo romanzo non l’ha ancora terminato: “Anthony Bright e la terza specie” è un work in progress che sta sviluppando sulla piattaforma online Wattpad.com. «Si tratta di un sistema grazie al quale gli autori possono pubblicare i propri lavori e ricevere opinioni e commenti da parte di altri autori o direttamente dai lettori», spiega Aurora.

«Ogni settimana pubblico un capitolo di questo romanzo, una storia a metà tra il thriller e la fantascienza», dice la 17enne arquatese. Da marzo a oggi, un migliaio di persone hanno letto le vicende del protagonista Anthony Bright. «Dai feedback dei lettori ottengo spunti per proseguire il racconto, per migliorarlo e qualche volta anche per fargli prendere una direzione diversa rispetto a quella che mi ero prefissata». Un libro quasi come una creatura viva, insomma, che cambia e matura col tempo: anche questa è una delle possibilità offerte dalle nuove tecnologie.

Emanuela Malarei, di Serravalle Scrivia, con altre 12 persone ha partecipato a Tortona a un corso avanzato di scrittura creativa, tenuto da Riccardo Milanesi che è docente alla prestigiosa scuola Holden di Torino. Da questa esperienza è scaturito un romanzo collettivo, “Trame di ortica”, di cui ognuno dei corsisti ha scritto un capitolo. «Ciascuno di noi ha dato all’insegnante una fotografia raffigurante una persona che conoscevamo, con indicato l’anno in cui era stata scattata – spiega Emanuela – Poi Milanesi le ha redistribuite casualmente. Da lì, semplicemente guardando quelle foto, ci siamo inventati una storia che tenesse insieme tutti quei volti, come personaggi di un grande romanzo corale che si sviluppa a partire dagli anni Venti per finire ai giorni nostri».

Gli autori, oltre a Emanuela, sono Giorgia Pagnacco, Carla Sorlino, Maria Paola Arzani, Pietro Zeme, Margherita Bianchi, Gaia Gualco, Sara Tamburelli (che ha firmato anche la copertina), Valeria Rivabella, Paola Mannino, Federico Rassu, Enrico Albanese ed Elena Barbieri. “Trame di ortica” è un’incursione in tredici differenti stili che merita senz’altro un’attenta lettura.

Spazia dalle poesie al racconto breve la novese Marisa Giacobbe, che con Pathos Edizioni ha da poco dato alle stampe “Istantanee – Ironia e sentimento”, presentato anche al Salone del libro di Torino. Una serie di ricordi personali e di racconti che rievocano con leggerezza una Novi che non c’è più. La scuola della Barbellotta, la vita semplice che si faceva nelle campagne appena fuori città, fino a una immaginaria “Antologia di Scrivia River” che con ironia fa il verso al capolavoro di Edgar Lee Masters.

Ma soprattutto tante poesie. È l’autrice stessa che ne spiega il perché: «Scrivevo già da tempo quando l’azienda per cui lavoravano passò in mano irlandesi. Arrivò un manager che predicava in continuazione “la sintesi”. Bene, mi dissi. Cosa c’è di meglio di una poesia che in pochi versi può sintetizzare un intero racconto?». E leggendo “Istantanee” non si può che ringraziare quel manager per avere spinto Marisa Giacobbe al grande passo.

Nell’immagine, da sinistra: Aurora Raschillà, Emanuela Malarei, Marisa Giacobbe.

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