Novi-Tortona, primo giorno senza treni: i pendolari disertano il bus
In pochi in stazione a Novi Ligure per prendere i pullman diretti a Tortona. Forse ha pesato l'anticipo dell'orario: rispetto ai convogli ferroviari, i bus impiegano 15 minuti in più. L'associazione dei pendolari annuncia una campagna di monitoraggio sulla puntualità
In pochi in stazione a Novi Ligure per prendere i pullman diretti a Tortona. Forse ha pesato l'anticipo dell'orario: rispetto ai convogli ferroviari, i bus impiegano 15 minuti in più. L'associazione dei pendolari annuncia una campagna di monitoraggio sulla puntualità
Un lunedì peggiore del solito, però. «Già era pesante prima, con il treno che partiva alle 6.38. Il bus sostitutivo ci mette più tempo, e la partenza è stata anticipata alle 6.25». A parlare sul marciapiede della stazione è Andrea Pernigotti, presidente dell’Apn, l’associazione che riunisce i pendolari novesi. Tredici minuti in meno di sonno al mattino non sono pochi. In un anno lavorativo complessivamente fanno più di due giorni. E se gli anni fossero quattro?
Già, perché ieri sono cominciati i quattro anni di calvario per i pendolari novesi diretti in Lombardia: fino al 2021 (almeno) la linea ferroviaria tra Novi e Tortona rimarrà interrotta per i lavori del Terzo Valico. Al posto dei treni le Ferrovie hanno istituito un servizio bus: ma i pullman sono più lenti e sono soggetti agli inconvenienti del traffico. Per questo gli orari di partenza sono stati anticipati: 6.25 anziché 6.38 e 7.43 anziché 7.56.
Lunedì 4 settembre, il primo giorno senza treni, è andato tutto liscio: i pullman della ditta Passèra di Bergamo sono partiti da Arquata sono arrivati in stazione a Novi con qualche minuto di anticipo rispetto all’orario prefissato. Hanno caricato i pendolari e hanno proseguito per Pozzolo e poi per Tortona, dove i viaggiatori hanno potuto prendere la coincidenza con il treno per Pavia e Milano. Se si esclude il fatto che il Movicentro di Novi paradossalmente non è adatto ad accogliere più di un paio di pullman (per due volte i mezzi delle Ferrovie hanno dovuto fare il giro della piazza per lasciar passare i bus del Cit), non ci sarebbe nulla da registrare.
Pochi i pendolari rispetto a quanto preventivato: sul bus delle 6.25 erano cinque o sei, più qualche viaggiatore occasionale: una decina in tutto. Lo stesso alle 7.43, quando i pullman in attesa alla stazione erano addirittura due, per un centinaio di posti in tutto. Sul marciapiede, gli incaricati delle Ferrovie controllavano puntualità e numero degli utenti. Qualcosa di sicuro non torna: dove sono finiti tutti i pendolari? Anche tenuto conto che qualcuno potrebbe essere ancora in ferie, mancano comunque all’appello decine di persone.
L’impressione è che in tanti abbiano scelto, per lo meno finché il meteo lo rende fattibile, di andare in auto fino a Tortona.
L’Apn comunque non abbassa la guardia: «Lanceremo una campagna di monitoraggio della puntualità e verso metà autunno faremo un’assemblea per presentare i risultati della nostra analisi», annuncia Pernigotti. Il timore è che i pendolari, di fronte ai disagi causati dal servizio sostitutivo in bus, scelgano di affidarsi all’auto. Dando così alle Ferrovie la “scusa” per ridurre il numero delle corse.