La Ciclocamminata delle polemiche non arriva alla Benedicta
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La Ciclocamminata delle polemiche non arriva alla Benedicta

Tutti hanno "raggiunto l'obiettivo": gli organizzatori della Ciclocamminata (il commissario per il Terzo Valico Iolanda Romano e i Comuni) che volevano "promuovere il territorio e fare rete" e i No Tav che hanno presidiato per tutta la giornata di domenica 1 ottobre la Benedicta, aspettando la carovana della Ciclocamminata, che non è arrivata

Tutti hanno "raggiunto l'obiettivo": gli organizzatori della Ciclocamminata (il commissario per il Terzo Valico Iolanda Romano e i Comuni) che volevano "promuovere il territorio e fare rete" e i No Tav che hanno presidiato per tutta la giornata di domenica 1 ottobre la Benedicta, aspettando la carovana della Ciclocamminata, che non è arrivata

BOSIO – “Giù le mani dalla Benedicta“, era lo slogan della manifestazione dei No Tav. E la carovana della Ciclocamminata, evento organizzato dal commissario per il terzo Valico Iolanda Romano e i Comuni attraversati dall’alta velocità, alla Benedicta non ci ha neppure messo piede
Tutti contenti, o quasi, alla fine
“La verità è che l’iniziativa di propaganda della commissaria Iolanda Romano è fallita”. Erano circa un centinaio gli attivisti No Tav hanno presidiato per tutta la giornata di domenica 1 ottobre la Benedicta. I No Tav, insieme a molti consiglieri del Movimento 5 Stelle, si erano dati appuntamento alle 9, al Sacrario. Una lunga attesa, sotto un cielo grigio. I No Tav hanno passato il tempo intonando canti partigiani e leggendo brani ispirati alla lotta di liberazione. E’ arrivata anche la lettera di solidarietà dal figlio di un combattente di Genova. “E’ stata una grande emozione leggerla ed ascoltarla” dicono.
Fino al primo pomeriggio non era chiaro se i partecipanti alla ciclocamminata, scortati dalla forze d’ordine, avrebbero raggiunto il sacrario. Dopo le 17 si è avuto il sentore che la battaglia era vinta. E il presidio ha iniziato a sciogliersi. “Nessuno ha la presunzione di paragonarsi ai partigiani, che hanno combattuto in queste terre per la liberazione. Ma la Benedicta, proprio per il valore storico e simbolico che ha, doveva essere lasciata fuori dalla politica e dalla pagliacciata inutile del commissario Romano”, dicono ancora i No Tav.

LA CICLOCAMMINATA
Parla di obiettivi raggiunti anche Iolanda Romano. 
In primo luogo quello di “fare conoscere il territorio” e “sviluppare le potenzialità turistiche”.
Il primo giorno il percorso si è concentrato nelle zone di pianura, tra Novi, Pozzolo e Tortona, in bicicletta. I numeri ufficiali forniti dagli organizzatori dicono 145 partecipanti. Il secondo giorno, domenica, in collina, da Arquata Scrivia, Serravalle con gli scavi di Libarna, Gavi con il Forte, Carrosio e Voltaggio. 143 partecipanti, sempre secondo gli organizzatori. Ad ogni tappa le pro loco o le associazioni di categoria hanno offerto un assaggio di prodotti tipici. A Gavi la sosta più lunga, con ravioli, vino bianco e testa in cassetta.
C’erano una ventina di giornalisti, prevalentemente del settore turistico. E gli amministratori del territorio, che i luoghi già li conoscono.

“L’esperimento era proprio quello – dice il commissario Iolanda Romano – fare dialogare e collaborare gli attori del territorio, per sviluppare un progetto complessivo di sviluppo turistico”. Che un commissario di governo non sia un tour operator, Iolanda Romano lo ha ben presente. “Quella della promozione turistica è una delle esig
enze espresse proprio dal basso. In questi due giorni enti ed associazioni hanno dialogato, forse per la prima volta. Ora il testimone dovrà passare di mano”, dice.
A chi? Sono undici i comuni coinvolti dal progetto del Terzo Valico, che dovranno gestire i 49 milioni messi a disposizione per lo sviluppo da Rfi, in accordo con il Cipe, ai quali si aggiunge un milione a testa, per ogni municipalità. Ognuno ha presentato una proposta, “ma occorre un punto di sintesi”. Durante la cena di sabato tra gli amministratori locali e quelli regionali, presente l’assessore alla cultura e turismo Antonella Parigi, il commissario Romano il gancio lo ha lanciato. Il prossimo anno vorrebbe che l’iniziativa, questa o un’altra, viaggiasse con le proprie gambe. E perchè non proprio l’agenzia della Regione a coordinarla?
Il territorio, come ama chiamarlo Iolanda Romano, risponde ancora in ordine sparso. “Fare incontrare gli attori, enti pubblici o privati, è stato sicuramente un elemento positivo – dice Maurizio Montobbio, presidente del Consorzio di Tutela del Gavi Docg – Ora però occorre individuare un progetto unitario. Io ritengo che il territorio sia pronto dal punto di vista turistico”.
Per Valerio Cassano, sindaco di Carrosio, “E’ una iniziativa positiva, se può aiutare a portare visitatori”. Per Nicoletta Albano, vice sindaco di Gavi, il Terzo Valico “è un’altra cosa. Parliamo di viabilità, di tavoli tecnici, sono questi i problemi da affrontare”. Gavi, pur non avendo cantieri direttamente sul territorio, ha la principale strada di accesso al paese, la Crenna, intasata di auto a causa del senso unico alternato che prosegue a singhiozzo da qualche anno, solo per fare un esempio. Poi, per carità, “va bene anche la Ciclocamminata”, dice.

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