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    Ics,
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    Redazione - redazione@alessandrianews.it  
    26 Ottobre 2017
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    Ics, nessun bidone interrato, ma resta il problema delle vecchie discariche

    La ruspa ha scavato nel punto indicato, ma di bidoni,fortunatamente, non ne sono stati trovati. Sotto il terreno nel cortile della Ics, ex Subalpina, c'erano però pezzi di legno, pezzi di una cisterna in vetroresina e qualche ondulina di amianto. L'attenzione però resta alta: c'è da completare la bonifica delle vecchie discariche e di fondi non ce ne sono

    La ruspa ha scavato nel punto indicato, ma di bidoni,fortunatamente, non ne sono stati trovati. Sotto il terreno nel cortile della Ics, ex Subalpina, c'erano però pezzi di legno, pezzi di una cisterna in vetroresina e qualche ondulina di amianto. L'attenzione però resta alta: c'è da completare la bonifica delle vecchie discariche e di fondi non ce ne sono

    ARQUATA SCRIVIA – La ruspa ha scavato nel punto indicato, ma di bidoni, fortunatamente, non ne sono stati trovati. Sotto il terreno nel cortile della Ics, ex Subalpina, c’erano però pezzi di legno, pezzi di una cisterna in vetroresina e qualche ondulina di amianto. Tutto farebbe pensare ad un “piccolo fabbriato” demolito i cui residui sono stati interrati.

    E’ stato fatto ieri mattina il sopralluogo nel sito della Ics, daparte di Arpa, Asl,comune di Arquata e i carabinieri del Noe, dopo che dalle intercettazioni dell’inchiesta della Dia di Reggio Calabria sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Piemonte e Liguria era emerso il rischio della presenza di altri rifiuti tossici, oltre a quelli già noti. 
    C’era anche la testimonianza di un cittadino che ha indicato dove quei rifiuti si trovavano. 
    “Non è stato trovato nulla”, conferma Alberto Maffiotti, direttore di Arpa. 

    L’allarme, tuttavia, non cessa perchè la bonifica delle due discariche note e monitoriate non è stata completata. Con tre ordinanze il sindaco Paolo Spineto prima e Alberto Basso dopo, chiedevano al curatore fallimentare di procedere con la caratterizzazione dei siti e la rimozione di elementi in amianto. Il sopralluogo di ieri era finalizzato anche a verificare lo stato dell’arte. “La caratterizzazione è stata completata e l’ordinanza in gran parte rispettata – dice Basso – restano da smaltire alcune cisterne che contengono sostanze inquinanti, come risulta dalla caratterizzazione”.

    La relazione dei materiali contenuti nelle cisterne o sotterrati è in mano all’Asl. Il curatore fallimentare, però, avrebbe ammesso sempre ieri che in cassa non ci sono soldi per procedere alla bonifica. “C’è la speranza che nel corso della procedura fallimentare si reperiscano delle risorse”.
    Anche il Comune assicura che si farà parte attiva: “Ci attiveremo con la Regione per chiedere di mettere a disposizione delle risorse o, in alternativa allo Stato”, dice ancora il sindaco.
    Il rischio che Ics sia una nuova “Ecolibarna” c’è tutto. 

    Sulla questione Ics il consigliere Mdp Walter Ottria ha presentato una interpellanza in Consiglio regionale nella quale chiede di conoscere gli esiti del sopralluogo e del monitoraggio delle discariche. «Indipendentemente dai risultati di questi ultimi accertamenti – conclude Ottria – sarà mia cura sollecitare gli uffici competenti affinché i cittadini siano messi al corrente della reale situazione del sito e tutti gli interventi necessari vengano effettuati».

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