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Terzo Valico, avanti al ritmo di 20 metri al giorno grazie a “Daniela”
Quattordici mesi di ritardo sulla tabella di marcia, ma è nostra intenzione recuperare. I presidenti di Piemonte e Liguria, Chiamparino e Toti, insieme all'amministratore delegato di Rfi Gentile, l'amministratore straordinario di Cociv Rettighieri, il commissario di governo per il Terzo Valico Romano, hanno tenuto a battesimo Daniela, la quarta delle talpe (trivelle Tbm) in azione per la realizzazione della linea del Terzo Valico dei Giovi
Quattordici mesi di ritardo sulla tabella di marcia, ?ma è nostra intenzione recuperare?. I presidenti di Piemonte e Liguria, Chiamparino e Toti, insieme all'amministratore delegato di Rfi Gentile, l'amministratore straordinario di Cociv Rettighieri, il commissario di governo per il Terzo Valico Romano, hanno tenuto a battesimo ?Daniela?, la quarta delle talpe (trivelle Tbm) in azione per la realizzazione della linea del Terzo Valico dei Giovi
ARQUATA SCRIVIA – Quattordici mesi di ritardo sulla tabella di marcia, “ma è nostra intenzione recuperare”. I presidenti di Piemonte e Liguria, Sergio Chiamparino e Giovanni Toti, insieme all’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile, l’amministratore straordinario di Cociv Marco Rettighieri, il commissario di governo epr il Terzo Valico Iolanda Romano, hanno tenuto a battesimo “Daniela”, la quarta delle talpe (trivelle Tbm) in azione per la realizzazione della linea del Terzo Valico dei Giovi. “Opera ineludibile, che interessa non solo Liguria e Piemonte ma l’Italia intera”, dice Toti, il più entusiasta. Daniela macina fino a 21 metri al giorno di terra e roccia. Potrebbe arrivare a 27, contro i 2 metri al giorno con scavo manuale (che si adotta ad esempio nella galleria di valico a Voltaggio). La terra passa su un nastro trasportatore e viene lasciata in un deposito temporaneo, per poi essere dirottata nelle cave di pianura. “Daniela sarà predisposta per lavorare in sicurezza anche in eventuale presenza di amianto,”, spiega un tecnico del cantiere che illustra alle autorità e ai giornalisti le potenzialità di Daniela, gemella di Paola, attiva sul binario parallelo, entrata in funzione la scorsa primavera. Paola è già “attrezzata”, dice il tecnico.
Toti e Chiamaprino ad Arquata hanno quindi sancito un possibile punto di non ritorno per il Terzo Valico, prima che le elezioni nazionali possano mettere in dubbio la fine dell’opera. “Abbiamo un po’ di ritardo – ribadisce l’Ad di Rfi, il committente – ma è nostra intenzione recuperare. L’opera è finanziata fino al quarto lotto, ma il contratto di programma con i ministeri dei trasporti e delle infrastrutture prevede la copertura dell’intera opera”.
Cociv parla di “nuovo impulso economico a Liguria e Piemonte, destinati a diventare una fondamentale piattaforma logistica internazionale per i trasporti. Con la sua realizzazione le merci che arriveranno al porto di Genova avranno accesso al corridoio Reno – Alpi, dando al paese un ulteriore opportunità per competere sui mercati internazionali”.
“Constatiamo che i lavori vanno avanti – dice Chiamparino, prudente – nel rigore dei controlli dal punto di vista ambientale”. Perchè è ben vero che l’opera interesserà la Liguria, il Piemonte e tutta Italia, ma l’impatto maggiore lo sta subendo la provincia di Alessandria. Infrastrutturato il territorio, “si lavora ad una unica autorità per gli interporti”, aggiunge il presidente piemontese. Anche per mettere pace alle rivalità tra i vari territori “vocati” alla logistica.
Gentile chiarisce una volta per tutte che si tratterà “di una linea veloce per le merci e per i passeggeri”. Anzi, “usata in modo promiscuo con una forte vocazione per le merci”.
Ci si affida dunque a Paola, Daniela, Elisa e Giovanna (questi i nomi delle quattro talpe) per “macinare terra ma anche secondi verso il futuro (parole di Toti) e terminare l’opera da 6 miliardi entro il 2022.
