Quasi fatta per la fusione delle Camere di Alessandria e Asti, ‘matrimonio’ a settembre
Home
G. P. - redazione@alessandrianews.it  
24 Maggio 2018
ore
00:00 Logo Newsguard

Quasi fatta per la fusione delle Camere di Alessandria e Asti, ‘matrimonio’ a settembre

Sarà l'attuale Segretario Generale di Asti a prendere le redini della Camera accorpata, in un momento in cui l'economia territoriale sorride per l'export del gioiello, ma piange per l'occupazione ancora in calo

Sarà l'attuale Segretario Generale di Asti a prendere le redini della Camera accorpata, in un momento in cui l'economia territoriale sorride per l'export del gioiello, ma piange per l'occupazione ancora in calo

 ALESSANDRIA – Sarà Roberta Panzeri il nuovo Segretario Generale delle Camere di Commercio riunite di Alessandria ed Asti, il cui accorpamento si finalizzerà a settembre (massimo ottobre), dopo l’iter di ‘fusione’ e con la nomina ad agosto del Consiglio Camerale.

51 anni, alessandrina, dal 2012 ricopre lo stesso ruolo all’Ente Camerale di Asti. Laureata in economia e commercio è iscritta all’Ordine dei commercialisti ed esperti contabili di Alessandria e al Registro dei revisori contabili tenuto dal ministero della Giustizia.
Un’alessandrina astigiana, dunque. Roberto Livraghi, attuale omologo di Palazzo Asperia andrà in pensione a fine maggio, mantenendo comunque incarichi nella gestione di Palazzo del Monferrato dove sorge il Museo della Bicicletta di cui Livraghi ne è stato uno dei  promotori.

Alla 16ma Giornata dell’Economia, l’ultima a Camere separate, c’era aria di addii, ma anche di speranze per aver lasciato una ‘macchina’ solida e per aver mantenuto una situazione economica alessandrina che, tra alti e bassi, dà segni incoraggianti. Da settembre non si dovrà pensare solo al comparto del gioiello e quello metalmeccanico, ma anche quello astigiano del vino (la Camera di Commercio di Asti organizza la Douja d’Or, uno degli eventi nazionali per cui Asti è famosa in tutto il Mondo).

I dati. L’indice della produzione industriale del primo trimestre 2018 colloca la provincia di Alessandria al primo posto in Piemonte, con +7%, dopo un quarto trimestre 2017 inferiore alla media piemontese, ma comunque a +2,4%.

Se in Italia l’occupazione sale di poco, da noi scende di circa 2 mila unità: -1,2 (171 mila contro i 173 mila del 2016). la percentuale dei disoccupati è alta, più che in Piemonte e in Italia: 11,5%.


Qualche dato positivo, ma non troppo: la CIG (Cassa Integrazione Guadagni) scende del -38% , come pure i protesti -9% e i fallimenti -27%,. In senso assoluto una buona notizia, ma potrebbe anche essere lo specchio di degli scarsi dati occupazionali e di un assestamento dopo tanta crisi. La somma algebrica delle imprese è negativa: -402 tra quelle aperte e quelle chiuse.

Ma tant’è, cresce anche il deposito di liquidità delle aziende, al 3,6%, i prestiti diminuiscono dell’1,8%. ‘unica società che regge è quella di capitali, +3%. Le imprese di persona o individuali scendono tra l’1 e il 2%. Agricoltura e Turismo i settori in cui le imprese calano di più, nonostante le presenze di villeggianti sia in aumento, specie nelle zone rurali. Una impresa su 4 è artigiana, ma anche questo settore è in decrescita: -2,14% da un anno all’altro. E il 23% è al femminile, con un alto tasso di imprenditoria giovane, concentrate soprattutto nell’agricoltura e nel commercio.

Se non ci fosse il comparto orafo che esporta e va bene, la provincia d Alessandria potrebbe avere ben altri numeri. Il 50% del PIL provinciale (che è 11 miliardi) è dovuto all’export soprattutto in Svizzera, Francia e Germania. La gioielleria e le pietre preziose balzano in su del 34% per le vendite fuori confine. D’altronde la nostra provincia esporta il 97% dei beni prodotti, che siano gioielli, di chimica di base o di siderurgia.

Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione