A Pozzolo visita ai cantieri del Terzo Valico, ma il governo non ha sciolto i nodi sulla prosecuzione dell’opera
Sopralluogo dell'Osservatorio Ambientale del Terzo Valico con gli amministratori di Pozzolo ai cantieri e alla cava Romanellotta. Sull'opera resta però l'incognita delle decisioni del Governo che attende l'analisi costi-benefici, dopo che sono già stati stanziati oltre tre miliardi (su 6,2 complessivi) mentre lo stato di avanzamento risulta al 26,17%
Sopralluogo dell'Osservatorio Ambientale del Terzo Valico con gli amministratori di Pozzolo ai cantieri e alla cava Romanellotta. Sull'opera resta però l'incognita delle decisioni del Governo che attende l'analisi costi-benefici, dopo che sono già stati stanziati oltre tre miliardi (su 6,2 complessivi) mentre lo stato di avanzamento risulta al 26,17%
A chiedere l’accesso era stata la minoranza, i consiglieri Enrico Orlando ed Emanuela Garbarino. Giovedì il sopralluogo è stato effettuato alla presenza del presidente dell’osservatorio ambientale Claudio Cofano, dei rappresentanti della regione, di Arpa, Cociv e dello staff del commissario, oltre al sindaco Domenico Miloscio e l’amministrazione comunale.
La cittadina di Pozzolo è tra quelle che, al momento, ha subito pesanti disagi dai cantieri, per la presenza delle cave e siti di deposito. Nel giro di pochi anni sono state allargate strade e realizzate rotonde per consentire l’accesso dei mezzi ai depositi. Più volte si sono registrate lamentele per la polvere sollevata e il rumore prodotto dai mezzi in movimento.
Sempre nel territorio di Pozzolo si lavora alla galleria artificiale di due chilometri. Ciò che premeva alla minoranza era conoscere quali sistemi di sicurezza sono stati adottati, anche per il controllo delle terre che arrivano dai cantieri, e chi effettua tali controlli.
“L’Osservatorio Ambientale ha illustrato le misure implementate per ridurre il rischio d’impatto sulle falde acquifere, che sono oggetto di monitoraggio continuo. A oggi non si sono verificati fenomeni di isterilimento, così come non stati coinvolti i pozzi a uso agricolo”, assicura la struttura del commissario.
Lo stato di avanzamento complessivo del cantiere ha raggiunto il 75 per cento.
Rassicurazioni anche sulla cava Romanellotta, autorizzata per ricevere 1,4 milioni di metri cubi di smarino. Ma sono cinque il totale, le cave autorizzate: Cascina Guendalina (740.741 mc), Cascina Cascinone (74.074 mc), Cascina Ponzana (251.852 mc) e Cascina Vassuria (229.630 mc da prelevare e 190 mila mc da riempire) oltre a Cascina Pelosi (333.333 mc), dove verranno prelevati 358 mila mc di ghiaia e sabbia.
Alla Romanellotta, le terre, spiegano dall’osservatorio, arrivano al deposito dopo essere state classificate come sottoprodotto – cioè riutilizzabili all’interno della stessa opera o per interventi di riqualificazione ambientale – e permangono fino a compimento del processo di biodegradazione dei tensioattivi di cui sono addizionate in fase di scavo per facilitare l’avanzamento della fresa, dopodiché vengono trasferite al sito di deposito definitivo. Il processo è soggetto a controlli incrociati svolti da laboratori terzi incaricati da Cociv e da Arpa, sulla base di un’intercalibrazione delle rispettive procedure di campionamento e analisi effettuata anche su input del Commissario di governo.
Sull’opera del Terzo Valico, tuttavia, resta l’incognita sul proseguimento dei lavori dopo che il governo ha bloccato i fondi per il quinto e sesto lotto, in attesa dell’analisi costi-benefici. I sindacati chiedono la ripresa dei cantieri, in nome dei circa 2 mila lavoratori impiegati. Il Pd, per voce del consigliere regionale Domenico Ravetti, ricorda “Vorrei fosse chiaro che in palio non ci sono le posizioni di Salvini e Di Maio ma la connessione del Piemonte con il resto del mondo, il futuro delle attività imprenditoriali, specie quelle locali, e il presente, non solo il futuro, di migliaia di lavoratori le cui certezze vengono sempre prima dei calcoli elettorali dei due Partiti momentaneamente al governo del Paese”. Intanto ad esprimersi dopo i dubbi di questi giorni è Cociv che con poche righe afferma: “con estremo senso di responsabilità Cociv continua ad adoperarsi per adottare tutte le misure possibili per salvaguardare il lavoro e quindi centinaia di lavoratori. Nel frattempo il Consorzio resta fiducioso che le somme già messe a disposizione per il V lotto, bollinate dalla Corte dei Conti e pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale, possano arrivare in tempi rapidi, data la necessità di un’opera come quella del Terzo Valico anche per il rilancio dell’economia e dell’intero Paese”.
Per Legambiente, “La questione principale è stabilire se il Terzo valico sia utile o meno. Il problema di fondo non deve essere l’occupazione: i lavoratori potranno, nel caso di uno stop all’opera, riutilizzati nella manutenzione di ponti, strade e scuole, questa sì più che mai necessaria”.
Dal sito del Commissario per il Terzo Valico risulta che siano stati avviati i lavori relativi ai primi quattro lotti costruttivi, per un impegno di spesa totale di 3 miliardi e 597 milioni di euro, ed è stato finanziato il quinto lotto (ora bloccato).
La realizzazione del Terzo Valico è iniziata nell’aprile 2012 e l’ultimazione dell’opera è prevista per il 2023. A fine luglio 2018 l’avanzamento complessivo è il 26,17 per cento dell’importo totale. I lavori sono in corso su tutta la linea.