Accusato di estorsione e stalking, condannato in tribunale
Aveva ammesso di aver sbagliato perchè fuori di testa. Il giudice lo ha condannato a tre anni e mezzo per estorsione e stalking nei confronti della ex compagna. Aveva chiesto soldi per "tenerla vicina" ed aveva anche firmato la ricevuta. Il tribunale ha rifiutato la perizia psichiatrica. Il legale valuta il ricorso in appello
Aveva ammesso di ?aver sbagliato? perchè ?fuori di testa?. Il giudice lo ha condannato a tre anni e mezzo per estorsione e stalking nei confronti della ex compagna. Aveva chiesto soldi per "tenerla vicina" ed aveva anche firmato la ricevuta. Il tribunale ha rifiutato la perizia psichiatrica. Il legale valuta il ricorso in appello
L’uomo aveva avuto una relazione con la donna e, con lei, sperava di rifarsi una famiglia. Ma le cose non sono andate come lui avrebbe desiderato. La compagna infatti manifestò l’intenzione di lasciarlo e lui iniziò, secondo l’accusa, a perseguitarla con messaggi e richieste, fino a seguirla negli spostamenti. Non solo: le aveva anche chiesto come “risarcimento” del suo sogno infranto la somma di 1.500 euro.
Lei sembrò accettare lo scambio ma, nel frattempo, aveva allertato le forze dell’ordine che si presentarono all’appuntamento e nel momento della consegna di una parte del denaro, fu arrestato.
Durante l’interrogatorio aveva poi spiegato che la richiesta era un tentativo di “tenerla legata a sé”. E comunque non era il denaro il suo interesse principale tanto che, per quella somma, stava firmando una “regolare” ricevuta pochi istanti prima l’arrivo delle forze dell’ordine. Avrebbe anche detto di non sapere di commettere un reato, nel chiedere, forse provocatoriamente, soldi alla ormai ex compagna. Per dimostrare la sua buona volontà, aveva anche rifiutato il rito abbreviato,che avrebbe comportato uno sconto di pena. Il difensore, Alberto Raiteri, ha proposto durante il dibattimento, e proposto anche ieri, durante la discussione finale, una perizia psichiatrica. Ferrari non stava bene per una serie di vicende familiari che lo avevano segnato ma, nonostante tutto, era riuscito ad andare avanti. Ci sono però le minacce e l’insistenza nei confronti della donna che non voleva più avere una relazione con lui. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a quattro anni di carcere. Il giudice ne ha inflitti 3 e mezzo.
Ora la difesa attenderà di leggere le motivazioni della sentenza e sembra intenzionata a fare ricorso in appello per una condanna ritenuta pesante.