Asse Alessandria-Asti contro i tagli di Rfi
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Irene Navaro - irene.navaro@alessandrianews.it  
14 Dicembre 2018
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Asse Alessandria-Asti contro i tagli di Rfi

Il consiglio provinciale ha approvato un ordine del giorno per "il mantenimento dei servizi indispensabili per l'economia del territorio provinciale". Asti sarà alleata di Comune e Provincia per la battaglia per garantire i collegamenti del sud ovest della regione con le dorsali tirreniche e adriatiche

Il consiglio provinciale ha approvato un ordine del giorno per "il mantenimento dei servizi indispensabili per l'economia del territorio provinciale". Asti sarà alleata di Comune e Provincia per la battaglia per garantire i collegamenti del sud ovest della regione con le dorsali tirreniche e adriatiche

PROVINCIA – Almeno in tema di trasporti ferroviari c’è intesa tra le province di Asti e Alessandria, tagliate fuori dai collegamenti verso Roma e Lecce dalle ultime scelte aziendali di Rfi.
Il prossimo 27 dicembre i consigli dei due capoluoghi, insieme ai consigli provinciali, si incontreranno in un consiglio allargato (ed aperto a tutti) per chiedere a Regione Piemonte ed Rfi maggiore attenzione al territorio.
Ieri pomeriggio, intanto, il consiglio provinciale si è riunito a palazzo Ghilini per approvare, all’unanimità, un ordine del giorno per lanciare il grido d’allarme sul “mantenimento dei servizi ferroviari indispensabili per l’economia del territorio provinciale“. 
Ad innescare la scintilla è stata l’annunciata soppressione dell’intercity Torino – Lecce che farà la tratta Milano-Lecce, tagliando fuori il Piemonte. Ma la provincia di Alessandria è reduce da una dieta dimagrante forzata in termini di cancellazione, sia sulle grandi direttrici (Roma), sia nelle tratte più brevi (verso Milano).

Ed era ora di dire basta. “Non vogliamo ridurci a un mero corridoio di scorrimento dei treni che non fermano nelle nostre stazioni”.
“Esaminata l’evoluzione dell’offerta di trasporto ferroviario desumibile dai periodic orari del servizi messi a disposizione dai Gestori – è il preambolo dell’ordine del giorno approvato – nell’ambito del trasporto pubblico locale e dei restanti servizi predisposti da Trenitalia nelle diverse tipologie di trasporto previste con conseguenze negative sull’economia locale; rilevata una costante diminuzione del ruolo delle strutture ferroviarie alessandrine, collegabile anche ad una disattenzione strategica verso il trasporto ordinario delle persone nel Piemonte sud orientale, che peraltro è interessato all’impatto dovuto ai cantieri del Terzo Valico; ritenuto opportuno evitare che il nostro territorio diventi solo un corridoio di scorrimento senza avere le opportune fermate dei treni già previsti o di quelli programmabili ripristinando o attivando maggiori collegamenti nelle direzioni Milano, Piacenza, Bologna ecc; richiamata anche la petizione promossa dalla città di Alessandria e della Provincia sottoscritta da migliaia di cittadini residente per un migliore collegamento con il territorio lombardo”, si richiede alla Regione di “perseguire una migliore programmazione con le Regioni confinanti nell’ambito del trasporto pubblico locale del nord ovest correggendo le oggettive penalizzazioni della nostra provincia” ed ad Rfi di “assicurare alcuni collegamenti sia sulla dorsale tirrenica per Roma, sia su quella adriatica per la Puglia”. 
Dentro alla protesta, poi, ci si mette anche il materiale scadente, le mancate coincidenze sui cambi, la soppressione della linea Tortona – Novi e i disagi sulla Acqui-Ovada-Savona. 

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