Messa in sicurezza del sistema idrico, interventi “prioritari” per 7 milioni
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Messa in sicurezza del sistema idrico, interventi “prioritari” per 7 milioni

Il protocollo d'intesa firmato da Provincia, Regione ed Egato6 prevede un piano di interventi per il medio-lungo periodo (10-12 anni). Ma gli interventi più urgenti saranno realizzati in un paio d'anni con un investimento di 7 milioni

Il protocollo d'intesa firmato da Provincia, Regione ed Egato6 prevede un piano di interventi per il medio-lungo periodo (10-12 anni). Ma gli interventi più urgenti saranno realizzati in un paio d'anni con un investimento di 7 milioni

 PROVINCIA – Il protocollo d’intesa siglato tra Provincia di Alessandria, Regione Piemonte e Egato6 (l’ente regolatore del servizio idrico integrato locale) è il frutto di un anno e mezzo di lavoro per portare a casa il risultato: 7 milioni di euro per la copertura dei costi eccezionali sostenuti per garantire il servizio nell’emergenza idrica che ha colpito l’alessandrino nel 2017 e per il cofinanziamento dei primi interventi ritenuti prioritari per la messa in sicurezza del sistema. 2 milioni di lavori già rendicontati e in parte anche già rimborsati di ‘somma urgenza’ come l’utilizzo di autobotti o come la pulizia o le operazioni sulle condotte per poter dare il servizio alle zone colpite. Gli altri 5 milioni invece saranno spesi sempre per gli interventi prioritari che “si dovrebbero concludere in un paio di anni” come hanno spiegato l’assessore regionale Alberto Valmaggia e il direttore di Egato6 Adriano Simoni.
Si tratta nello specifico della interconnessione della valle Bormida al campo pozzi di Predosa, della realizzazione di un nuovo bacino di accumulo in località Bric Berton per Ponzone e comuni limitrofi che è un’opera ritenuta “fondamentale” dal presidente della Provincia Gianfranco Baldi per avere risorse “preventive” grazie alle acque da recupero in caduta risparmiando quelle da sottosuolo. Poi ancora il potenziamento del sistema di approvvigionamento e potabilizzazione nel comune di Novi Ligure. Infine l’integrazione e rifacimento condotte e captazioni dell’acquedotto di Lerma ed interconnessioni Lerma, Tagliolo e Belforte Monferrato che dovrebbero essere realizzati per l’estate.

L’obiettivo è quello di riuscire ad “appaltare tutti i lavori entro l’anno così da poter nei prossimi due anni proseguire con l’esecuzione delle opere”.

Il Protocollo d’intesa va però oltre i lavori della fase emergenziale che sono costituiti da fondi disponibili fin da subito e guarda a condividere le operazioni da compiere da parte di Provincia, Regione e Ato6 in un un “piano strategico di interventi a medio-lungo periodo (10-12 anni)”. Si tratta cioè di interventi strutturali per il miglioramento del sistema (per un valore di 77 milioni), che permettano di avere maggiori garanzie e tutele. Si tratta di lavori finalizzati alla ricerca e riduzione delle perdite negli acquedotti, ai collegamenti di diverse località dell’acquese, del tortonese, del novese, ovadese e alessandrino. Che – grazie ad una proroga – dovranno essere realizzati da oggi fino al 2034.

Risorse importanti, ma che basteranno? O gli enti gestori dovranno comunque guardarsi altrove (ad esempio chiedendo finanziamenti alle banche) per reperire risorse aggiuntive? E quale peso avrà in questo caso questo protocollo d’intesa? “Sarà una ulteriore garanzia” ha assicurato il presidente Baldi. “Insieme alla tariffa pagata dai cittadini con la bolletta dell’acqua” come ha aggiunto l’assessore regionale Valmaggia, parlando di una garanzia di sicurezza della tariffa e dal fatto che siano investimenti che ricadono direttamente sulla provincia. E che dovrebbero quindi poter rappresentare “basi solide affinché gli aiuti possano arrivare da soggetti come le Fondazioni bancarie del territorio”.

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