Anche un alessandrino nell’inchiesta sugli appalti nel milanese
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Redazione - redazione@alessandrianews.it  
7 Maggio 2019
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Anche un alessandrino nell’inchiesta sugli appalti nel milanese

C'è anche un alessandrino, residente nel tortonese, nell'inchiesta sulle tangenti nel nord Italia. In qualità di direttore tecnico di una ditta milanese, avrebbe tentato di incidere sull'esito di gare d'appalto pubbliche facendo cartello con altre ditte

C'è anche un alessandrino, residente nel tortonese, nell'inchiesta sulle tangenti nel nord Italia. In qualità di direttore tecnico di una ditta milanese, avrebbe tentato di incidere sull'esito di gare d'appalto pubbliche facendo cartello con altre ditte

CRONACA – Ha toccato anche la provincia di Alessandria l’inchiesta della direzione antimafia di Milano su un giro di tangenti nell’ambito dei pubblici appalti. La Guardia di Finanza, insieme ai carabinieri di Monza e Varese hanno eseguito nella mattinata di oggi 43 ordinanze di custodia cautelare a carico di imprenditori, esponenti politici ed amministratori accusati a vario titolo di associazione a delinquere, corruzione, turbativa d’asta.
Tra i coinvolti c’è anche Andrea Ormelli, residente a Monleale, in qualità di dipendente della ditta Simedil Srl che fa capo a Renato Napoli.
Il ruolo di Ormelli, a cui è contestato il reato di tentata turbativa d’asta, dovrà essere accertato – come quello degli altri indagati – durante le indagini, ancora in corso. A suo carico il giudice per le indagini preliminari Raffaella Mascarino, su richiesta della Procura, ha emesso l’ordinanza di obbligo di dimora presso la sua abitazione in orari serali.
Da quanto sommariamente emerge dagli atti, Ormelli, uomo di fiducia di Napoli, si sarebbe accordato per “interfacciarsi con i referenti di imprese pubbliche”, quali Metropolitane Milanesi e A2A Spa, attiva nel settore del teleriscaldamento, per “promuovere un cartello” al fine di “concordare il contenuto delle offerte di partecipazione alla gara” e stringere accordi “di reciproca assistenza”. L’obiettivo sarebbe stato quello di “spartirsi l’aggiudicazione di lotti”, “turbando il regolare svolgimento della gara”.
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